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Danza: Alain Platel & Banda di Testaccio, 'en avant, marche!'

19 febbraio 2016 | 18.40
LETTURA: 3 minuti

Un momento dello spettacolo di Alain Platel 'En avant, marche!' in scena all'Auditorium Parco della Musica
Un momento dello spettacolo di Alain Platel 'En avant, marche!' in scena all'Auditorium Parco della Musica

Uno spettacolo con dedica alle bande musicali. Bande di ottoni e fiati che da anni svolgono un ruolo fondamentale nella vita sociale e culturale di ogni città. Debutta domenica prossima (con repliche il 22 e il 23 febbraio) all'Auditorium Parco della Musica per il Festival 'Equilibrio', 'En avant, marche!' firmato da Frank van Laecke, Steven Prengels e Alain Platel per 'les ballets C de la B' che vedrà esibirsi sul palcoscenico della sala Petrassi anche 4 attori e sette musicisti accompagnati da 37 elementi della Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.

Per i tre registi e coreografi le bande sono una società in miniatura, con le proprie regole esclusive. Un collettivo di individui eterogenei che cerca di marciare, sempre, in un’unica direzione, a volte con cadute, a volte con errori. Una vera e propria metafora dell’intera società, che si dispiega anche attraverso la forza potente e trascinante della musica nella vita quotidiana.

I tre registi e coreografi citano Pirandello e 'L'uomo dal fiore in bocca'

Nel corso dello spettacolo celebri dediche. Frank van Laecke, Alain Platel e Steven Prengels citano Luigi Pirandello e il suo 'uomo dal fiore in bocca', in particolare 'resuscitano' il personaggio di un suonatore di trombone che a causa di una malattia deve separarsi dal suo strumento, tragliare i ponti con tutto ciò che lo circonda e orchestrare la propria dipartita.

'En avant, marche!' è dunque la storia di un addio, ma anche di un passaggio di consegne, quello tra l’uomo malato e il suo giovane successore. Erede, non solo virtuale, presenza che smorza e stempera il senso di caducità della vita. Quasi un senso di immortalità musicale. Forse per questo, sottolineano i tre autori-coreografi-registi, la musica è sempre presente durante i funerali.

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