Il docufilm girato a Lampedusa racconta la tragedia dei migranti
'Fuocoammare', il docufilm di Gianfranco Rosi, ha vinto l'Orso d'Oro alla 66esima edizione del Festival di Berlino. Rosi, che aveva già vinto nel 2014 il Leone d'Oro a Venezia con 'Sacro Gra', in questo film girato a Lampedusa racconta la tragedia dei migranti. Alla proiezione la pellicola era stata accolta con una standing ovation e un lunghissimo applauso.
"Il premio a Rosi ci riempie di orgoglio e dimostra la vitalità del cinema italiano capace di raccontare, con poesia e crudezza, storie di grande attualità" ha commentato il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.
"Fuocoammare - ha aggiunto Franceschini - è un film che ha la forza di proiettarci nella quotidianità di Lampedusa, luogo simbolo dei confini europei e dei drammi e del dolore dei migranti del mediterraneo. Storie di coraggio e solidarietà, raccontate con un linguaggio universale, che scuote il mondo e che fa riflettere sulla necessità di affrontare il dramma dell'immigrazione in modo unitario e umanitario".
"Berlino premia Gianfranco Rosi, il suo talento e la poesia dell’accoglienza #Fuocoammare #orgoglio" ha scritto su Twitter il premier Matteo Renzi.
"Grande soddisfazione per la vittoria di Gianfranco Rosi al Festival di Berlino - ha espresso anche la presidente della Camera, Laura Boldrini - Un riconoscimento che testimonia non solo la grande forza civile del cinema italiano, ma anche le centralità della questione dell'immigrazione e l'importanza di gestirla ricordando che dietro ai numeri ci sono uomini, donne, bambini con il loro vissuto e la loro dignità".
'Fuocoammare', distribuito da 01, è prodotto con Rai Cinema insieme all’Istituto Luce Cinecittà. "Il successo di 'Fuocoammare' ci riempie di gioia - ha dichiarato il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, che condivide la soddisfazione con la presidente della Rai Monica Maggioni - per il fatto di essere parte di un progetto in cui il talento di un grande regista italiano fa e farà riflettere tutta l’Europa sul delicato tema del rapporto con i flussi migratori. Gianfranco Rosi è riuscito con grande sensibilità e senza retorica a indagare dentro i sentimenti umani con inedita profondità e a lasciarci un’opera che dà un contributo fondamentale rispetto al tema che più di tutti sta oggi definendo il rapporto con la contemporaneità. Ci tengo a ringraziare il lavoro prezioso di Rai Cinema che ha creduto nel progetto fin dall’inizio, dimostrando cosa significhi oggi per noi essere Servizio Pubblico, supportando la creatività del nostro Paese, a maggior ragione quando affronta sfide ambiziose come quella del racconto di Gianfranco Rosi".
“L’Orso d’oro a Gianfranco Rosi ci riempie di gioia e di orgoglio - ha commentato Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema - E' la conferma del suo grande talento e della forza del suo sguardo sulla realtà così personale. Rosi vince ancora una volta con un film documentario il confronto con i più grandi registi di tutto il mondo, questa è una vittoria dell’Italia in campo internazionale".
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