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Musica: in 250.000 a Cuba per gli Stones del disgelo

26 marzo 2016 | 08.47
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I Rolling Stones sul palco dell'Avana (Afp) - AFP
I Rolling Stones sul palco dell'Avana (Afp) - AFP

Oltre 200.000 persone sono accorse ieri sera alla Ciudad Deportiva dell'Avana per il primo concerto dei Rolling Stones nella Cuba socialista: un live gratuito che appare il segno più tangibile del disgelo in atto nel Paese, dove dopo la rivoluzione del 1959 il rock non era un genere musicale ben visto, vietato per molti anni alla radio e alla tv cubana perché considerato la punta diamante dello stile di vita capitalistico. (Guarda le immagini)

"Ciao Havana, buona sera mio popolo cubano!", ha detto parlando in spagnolo ("Hola Habana, buenas noche mi gente de Cuba", la frase esatta) il leader della leggendaria rock band britannica, Mick Jagger aprendo il concerto dallo spettacolare palco montato nel piazzale della Ciudad Deportiva: un'area molto grande, situata a pochi chilometri da Plaza del la Revolution, che può ospitare fino a 200.000 persone ma che secondo le stime degli organizzatori ieri sera ne ha accolte molte di più, quasi 250.000.

L'enorme platea si è scatenata nei balli, quando Jagger e compagni hanno suonato alcuni pietre miliari della loro produzione e della storia del rock, dal pezzo d'apertura del concerto "Jumping jack flash" a "(I Can not Get No) Satisfaction" a "Sympathy for the Devil". Lo show e la scaletta sono stati in linea con quelli rodati nel tour 'Olè' in America Latina, di cui il concerto cubano è diventato l'ultima simbolica tappa. E non è certo un caso che il live, in altri Paesi venduto a caro prezzo, sia stato offerto gratuitamente in un Paese dove il salario medio nel settore statale, che occupa la stragrande maggioranza dei cubani, è di circa 25 dollari al mese.

Anche Jagger ha fatto riferimento diretto al cambiamento dei rapporti con gli Usa: "Finalmente siamo qui, ora che i tempi stanno cambiando", ha detto il frontman degli Stones ricordando appunto quando il rock era vietato nell'isola dal Fidel Castro perché considerato musica sovversiva. E da ieri sera i Rolling Stones hanno un altro motivo per essere citati nei libri di storia.

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