"Ho deciso che mi prenderò un anno lontano dal cinema per lavorare di più come ambasciatrice per le Nazioni Unite. L'educazione per i diritti alla parità deve iniziare dall'infanzia" Così Emma Watson parla a 'Donna Moderna', in edicola da domani, della sua scelta di prendersi un anno sabbatico per dedicarsi al suo ruolo di ambasciatrice Onu, dove da anni si batte per la parità di genere e per dare voce a un'intera generazione. Un incarico lodevole, tanto che la rivista americana 'Time' l'ha inserita tra le 100 persone più influenti al mondo.
Nel suo ultimo film 'Colonia' l'attrice inglese, 26 anni, è Lena, una giovane cilena che si infiltra nel centro di tortura Colonia Dignidad per salvare il fidanzato prigioniero del regime di Pinochet. "Sono stanca di fare la damigella in pericolo" confessa Watson al settimanale, al quale parla anche dei tempi della saga di 'Harry Potter' che l'hanno resa celebre.
"Scrivo tutto dai tempi del primo film di 'Harry Potter' - afferma l'atrice - È tenero rileggere le cose a cui pensavo da piccola: volevo integrarmi con gli altri a tutti i costi, però a volte non ci riuscivo. Sono cresciuta sotto una lente d'ingrandimento, osservata dal resto del mondo. Non è sempre stato facile essere famosa"
L'attrice, oggi legata all'imprenditore William Mack Knight, non usa mezzi termini per descrivere il tipo di uomo che la attrae: "Mi innamoro di chi ha senso dell'umorismo ed è in grado di sostenere una conversazione - chiosa Watson - Mi piace chi sa fare una battuta o riesce a prendermi in giro con stile. Insomma una persona a cui io interessi per chi sono, non per la mia immagine pubblica".
