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Internet: Gianni Morandi e i social, migliaia di like se mostro quotidianità

10 maggio 2016 | 18.24
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Dalla musica alla televisione, per arrivare fino all'università. Gianni Morandi è stato ospite all'Università Bocconi di Milano per parlare agli studenti dei social network. Morandi è diventato in pochi anni un fenomeno social, con un profilo Facebook da 2,3 milioni di follower, e una star dei selfie, che lui chiama ancora 'autoscatti'. Come abitudine ogni giorno pubblica una fotografia e ogni sera risponde ad almeno 60-70 commenti.

"Io da quando son giovane tengo un diario - spiega - in cui scrivo quello che mi succede durante la giornata. Avere Facebook, in qualche modo, è simile, l'attitudine è quella". Morandi sul social network pubblica soprattutto istantanee di vita quotidiana. "Una volta ho postato una foto riflessiva, che faceva pensare al tempo che avanza. Ha raccolto pochissimi like. Quando inizio un tour o pubblicizzo l'uscita di un nuovo album è uguale, pochissimi like. Poi pubblico una foto mentre sto pelando una patata o cucinando i fagioli e raccolgo 80 mila mi piace. Forse è questo che attira, la quotidianità e la spontaneità, far vedere che sei una persona come le altre".

E dietro il successo sulle reti sociali non c'è nessun social media manager. "Macchè manager - risponde il cantante - faccio tutto da solo. Alcuni pensavano avessi addirittura un fotografo, ma le fotografie le facciamo sempre io o mia moglie". Mentre corre, mentre cammina per strada o sta pelando una patata, uno scatto quotidiano è sempre presente sulla sua pagina Facebook.

Ma Morandi non pubblica solo scene di vita quotidiana. "Il 21 aprile 2015 ho pubblicato due fotografie di migranti su un barcone e le ho messe a confronto. Una ritraeva i profughi che adesso sbarcano sulle nostre coste, l'altra gli italiani che arrivavano all'inizio del Novecento in America. Si è scatenato l'inferno, almeno la metà dei commenti erano insulti contro i migranti. Sono intervenuti anche i politici, primo fra tutti Salvini, che mi invitava a ospitarli tutti a casa mia". Facebook è anche utile, ricorda il cantante, per creare dibattito pubblico, ma specifica che in quel caso l'aveva fatto solo per esprimersi dopo l'ennesima tragedia in mare.

"All'inizio pensavo che Facebook fosse un videogioco", scherza, raccontando agli studenti come sia iniziata la sua avventura sui social. Era il 2012 e una fan cercava di convincerlo ad aprire una pagina su Facebook. "Mi diceva mandami una foto che ho già creato un tuo profilo, così la pubblico. Era il 7 novembre e stavo andando a fare una corsa. Ho deciso di farmi fare una fotografia da mia moglie. Avevo una maglietta bianca. Tutto è iniziato in quel momento". Morandi, fissato con i numeri, ha ricevuto la spinta proprio dalla crescita del numero di follower.

"Andavo a vedere le pagine di altri miei colleghi, per esempio Emis Killa: 900 mila follower. Pensavo che fossero tanti. Ora io ne ho più di due milioni. Quando ho iniziato mi piaceva anche l'idea di poter ricevere consigli dai fan, di sapere cosa pensassero del mio lavoro". E il rapporto con i fan è uno degli aspetti che, secondo lui, lo distingue da altri suoi colleghi. "Ci sono molti che non rispondono mai ai commenti, io invece ogni sera rispondo ad almeno 60-70 persone, anche a chi mi insulta. Mi diverto".

Su Facebook ci sono soprattutto i giovani e Morandi scherza dicendo che "alcuni di quelli che mi seguono, secondo me, non sanno neanche che lavoro faccio. Pensano magari che sono un personaggio famoso sui social. Forse hanno sentito parlare di me dalla nonna o la mamma. Ma è normale, il primo disco l'ho inciso nel 1962".

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