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L'ex senatore Berselli: "Guidare l'auto della Dolce Vita un'emozione, non la venderò mai"

17 giugno 2016 | 12.56
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L'ex senatore Berselli:

"Scoprire che la Triumph che avevo acquistato era l'auto della 'Dolce Vita', un film che ha fatto epoca, è stata una grandissima emozione, non me lo aspettavo. Mi dà una gioia infinita pensare che quella macchina è stata scelta da Fellini per il suo film e che la guidava Marcello Mastroianni". Così l'ex senatore Filippo Berselli, grande appassionato di auto d'epoca, racconta all'Adnkronos il ritrovamento della Triumph Tr3 della 'Dolce Vita' e assicura: "Non la venderò mai. Non mi interessa, io non sono un collezionista che compra e vende, mi è capitata questa fortuna, mi è arrivata per caso e non posso sfidare il destino".

L'ex senatore, avvocato cassazionista ed ex sottosegretario alla Difesa, spiega che "l'auto adesso è in corso di restauro" (FOTO). "Dal certificato heritage risulta che quando la macchina è stata venduta in Italia il colore degli interni era rosso ma all'esterno era bianca - sottolinea Berselli - Adesso è stata riportata a lamiera e poi verniciata nera. Il mio carrozziere mi ha spiegato che nel vano motore si vedeva che sotto il bianco c'era il nero e sotto il nero c'era il bianco. Quindi l'auto è stata verniciata diverse volte. Io ho deciso di rifarla nera quando ho saputo che si trattava di quell'auto: è stato un omaggio a Mastroianni, a Fellini e alla 'Dolce Vita'".

Filippo Berselli racconta come è arrivato all'inattesa scoperta. "Quando ho visto la Triumph a Pesaro sono stato attratto dalla targa nera, che voleva dire che era una macchina immatricolata in Italia. Così ho deciso di comprarla - spiega l'ex senatore - Leggendo il libretto ho visto che l'anno di immatricolazione era il 1956 ma ho capito subito che era un errore. Nel 1955 infatti esce il primo modello di Triumph TR3 ma era un modello cosiddetto a 'bocca stretta'. Il modello a bocca larga, che è quello dell'auto della Dolce Vita, uscirà solo nel 1957".

"A questo punto per scrupolo sono andato a vedere il registro ufficiale e ho scoperto che quel telaio risultava immatricolato nel 1958 - racconta - Se non avessi letto 1956 non avrei mai chiesto il certificato cronologico, l'ho fatto per curiosità, non sapevo neanche io perché lo stavo chiedendo. E' una cosa che quasi nessuno fa, sia perché costa e sia perché per averlo si devono fare file e file".

"Quando sono andato al Pra a ritirare il certificato ho avuto la prima sorpresa: il certificato ha confermato che l'auto era stata immatricolata nel 1958 e poi ho scoperto che la città di immatricolazione iniziale era Roma, una cosa che non sapevo perché la carta di circolazione riportava la targa di Viterbo - prosegue Berselli - Leggo la prima pagina e ci sono i nomi di alcuni proprietari, ma sono nomi che non mi dicono assolutamente nulla e quindi non guardo altro".

"Dopo qualche tempo ho ripreso in mano il certificato e ho guardato il secondo foglio - conclude - Con molta difficoltà sono riuscito a leggere Film Riama, ho fatto qualche ricerca ed è saltato fuori che si trattava della società di Angelo Rizzoli, che aveva fatto la Dolce Vita. Allora ho cercato su Google Triumph TR3 e ho visto la foto della parte posteriore dell'auto: la targa era stessa che avevo io".

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