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Musica: 'Some like it lyrics"...quando la lirica si veste di jazz

01 luglio 2016 | 16.33
LETTURA: 3 minuti

da sinistra Jacopo Jacopetti e Madelyn Renée
da sinistra Jacopo Jacopetti e Madelyn Renée

(di Veronica Marino) Puccini, Bizet, Mozart, Donizetti...cominciate a immaginarli in viaggio verso New Orleans, la culla del jazz, e lì, una volta posate le valige, curiosi di fare l’incontro più inatteso della loro vita. Di questo incontro le note dell’album ‘Some like it lyrics’ (Egea Music) raccontano la storia. Protagonisti la cantante lirica Madelyn Renée e il sassofonista e compositore jazz Jacopo Jacopetti.

La prima ha debuttato accanto a Luciano Pavarotti come ‘Mimì’ ne La Bohème e poi ha calcato i palcoscenici dei principali teatri d’opera del mondo. Il secondo, da oltre trentacinque anni sulla scena jazzistica italiana, è stato attivo anche in ambito pop. Grazie a loro è nata la liaison fra lirica e jazz. Ma quale la scintilla? "Mi è venuta l'idea - dice la cantante - ascoltando la voce del sassofono perché mi sono resa conto che è come una voce cantata e ho pensato come sarebbe bella sentirlo in un'aria tradizionale tipo 'e luce van le stelle' di Tosca".

Un’idea che Jacopetti ha accolto subito: "E' stata una sfida che ho accettato ben volentieri - racconta il musicista - assieme agli arrangiatori che sono Stefano Bellon e Marcello Tonolo. La materia prima è ottima, potevamo solo imbruttire - scherza - Abbiamo cercato di non farlo e spero che ci siamo riusciti". (segue)

"Questo è un esperimento che poteva far arrabbiare i puristi sia del jazz che della lirica, però l'intenzione non era quella di fare finta di essere l'uno o l'altro", osserva Madelyn Renée. Qual era quindi l’intento? "Offrire un prodotto che mette in evidenza la bellezza di melodie scritte più di 200 anni fa. Melodie che vanno bene anche oggi. Come una bella donna che sta bene sia vestita da sera che in abito da sera e rimane sempre una bella donna".

Non solo, ma forse può esserci gusto a indagare delle variazioni sul tema. "Secondo me - è la considerazione di Jacopo Jacopetti - andiamo incontro a una musica sempre più contaminata da altre musiche, una musica più totale. Il pubblico dovrebbe essere più curioso quantomeno ad ascoltare queste contaminazioni da queste cose possono nascere altre cose molto più belle, sono solo degli stimoli".

E, infatti, gli esperimenti continueranno..."Il primo grande amore è stato Broadway e siccome nel jazz si pesca spesso nel mondo di Broadway, i più grandi standard sono anche di Broadway, penso che se ci stai - dice il soprano rivolta al suo compagno di avventure musicali - facciamo un altro disco di Broadway". Jacopetti ci sta!

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