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Teatro: Lorenzo Lavia protagonista a Fossanova del reading dedicato a 'Rossini'

27 luglio 2016 | 14.56
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Lorenzo Lavia protagonista al Festival Pontino  del 'Rossini' di Vittorio Emiliani
Lorenzo Lavia protagonista al Festival Pontino del 'Rossini' di Vittorio Emiliani

Lo spettacolo prende spunto dal fiasco clamoroso del 'Barbiere di Siviglia' avvenuto duecento anni fa, il 20 febbraio 1816, al Teatro Argentina di Roma, e ripercorre le tappe salienti di una carriera inimitabile, alla scoperta del Rossini giovane figlio che si affaccia timidamente nel mondo della musica lirica, fino al silenzio che ha caratterizzato la sua vita, all’indomani del trionfo del 'Guillaume Tell' a Parigi, nel 1829, ad appena trentasette anni.

Chiude nel nome di Rossini il 52° Festival Pontino di Musica. Domenica prossima all'Abbazia di Fossanova (ore 21) in programma lo spettacolo di teatro e musica appositamente ideato per il Festival, 'Pensa alla Patria. Gioachino Rossini, musicista, fra Rivoluzione e Restaurazione'. Sul palco Vittorio Emiliani, giornalista, saggista, autore della vasta biografia 'Il furore e il silenzio. Vite di Gioachino Rossini' e l’attore Lorenzo Lavia, figlio d’arte, leggeranno alcuni passi dall’epistolario del musicista pesarese, mentre un quartetto di giovani musicisti, formato da Cesare Zanfini e Caterina Coco violini, Dagmar Bathmann violoncello e Angel Luis Martínez Pérez contrabbasso, eseguiranno alcuni estratti dalle Sonate a Quattro n. 1, n. 3 e n. 6 e dalle opere Mosé in Egitto e Tancredi.

'Proprio pensando a quella data memorabile - ha spiegato Vittorio Emiliani - e alla nascita di una delle opere liriche più famose nel mondo, 'Il Barbiere di Siviglia', è nata l'idea di questa lettura con musica. Non tutti sanno, però, che si tratta di un genio precocissimo. Cantante per anni, capace di suonare vari strumenti, in orchestra, tra gli 8 e i 9 anni, compositore a 10 con la 'Messa di Ravenna', a 12 di 'Sonate' cameristiche tuttora eseguite, a 15 scrive la sua prima opera lirica su commissione, 'Demetrio e Polibio'''.

Emiliani, 'bon vivant' e depresso, oscilla tra momenti di allegria e disperata malinconia

Ed è sempre Vittorio Emiliani che ne ricorda anche il coté personalissimo. ''E' entrato nel buio della depressione in alcuni momenti, nerissima - ha aggiunto - Si finge ancora un 'bon vivant', ma oscilla fra momenti di allegria e altri di disperata malinconia. Il suo grande amico, il romanziere, Honoré de Balzac la definisce 'una nevrosi da successo'. Una doppia vita, tante vite e tanti misteri dietro quel volto da gaudente''.

''Che scopriamo anche grazie alle numerose testimonianze autografe - ha proseguito - Un carteggio tra Gioachino ed i suoi cari, genitori e amici, che permette di entrare a fondo, per quanto si può, nella sua sfera personale e di meglio apprezzarne l’influenza che quest’ultima ha avuto nel processo di creazione''.

Il pubblico sarà così accompagnato dalle due voci in un’avventura alla scoperta del Rossini giovane figlio che si affaccia timidamente nel mondo della musica lirica. Il viaggio toccherà diversi momenti, raccontati e spiegati grazie all’intervento della regina della disquisizione. L’esecuzione dal vivo delle arie meno note, eseguita da un quartetto di giovani allievi dell’Accademia di Santa Cecilia. L’arrivo sarà in una terra conosciuta ed apprezzata, i 25 anni del Maestro che ne segnano l’ingresso di diritto nell’Olimpo della musica.

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