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L'Italia si scopre fan di David Bowie, boom per la mostra bolognese /Foto

08 novembre 2016 | 15.21
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David Bowie (foto Afp) - AFP
David Bowie (foto Afp) - AFP

Un Paese di santi, navigatori, poeti ma anche di insospettabili fan di David Bowie. Chiude domenica 13 novembre David Bowie is. la mostra che ha aperto 4 mesi fa al Mambo di Bologna. Una mostra dedicata a una delle icone più famose della storia del rock che, già nelle sue tappe internazionali, aveva fatto registrare record di affluenza e critiche entusiastiche. Sicuramente la miglior mostra del mondo per quanto riguarda la celebrazione di un artista rock, certo, ma non era affatto scontato che il nostro Paese rispondesse in modo così entusiasta al richiamo dell'artista inglese scomparso nel gennaio scorso.

Invece il riscontro è stato aldilà di ogni aspettativa: al Mambo di Bologna si sono precipitati fan di tutte le età e nelle ultime settimane gli organizzatori hanno dovuto fare i conti con le richieste enormi che non sarebbero mai state soddisfatte in vista della chiusura. Così sono state decise aperture straordinarie, sono stati predisposti orari prolungati, è stato consigliato di evitare i weekend e di concentrare le visite nei giorni feriali.

La mostra celebra la prolifica carriera di David Bowie capace in cinque decadi di perseguire in modo duraturo l’innovazione senza mai tradire se stesso e il suo pubblico. I fan di Bowie si immergono incantati attraverso i contenuti “multimediali” che li conducono all’interno del processo creativo del Duca Bianco e descrive come il suo lavoro abbia canalizzato i più ampi movimenti nell’ambito dell’arte, del design, del teatro e della cultura contemporanea. Tutti in fila per rendere omaggio a un artista capace di osservare e reinterpretare la società contemporanea con uno sguardo innovatore lasciando tracce indelebili nella cultura visiva e pop.

Il segreto di David Bowie Is sta nell'allestimento eccezionale, opera dei curatori della mostra Victoria Broackes e Geoffrey Marsh, che hanno selezionato più di 300 oggetti dell’archivio personale del musicista tra cui l’outfit di Ziggy Stardust (1972) disegnato da Freddie Burretti, le fotografie di Brian Duffy, le artistiche cover degli album realizzate da Guy Peellaert e Edward Bell, gli estratti di video e performance live come The Man Who Fell to Earth, video musicali come Boys Keep Swinging e arredi creati per il Diamond Dogs tour del 1974.

Non mancano gli oggetti personali come i testi originali delle sue canzoni scritti a mano e alcuni dei suoi strumenti. La mostra è tematicamente suddivisa in tre principali sezioni: la prima introduce il pubblico ai primi anni di vita e della carriera di David Bowie nella Londra del 1960, risalendo man mano fino al punto di svolta del singolo “Space Oddity” nel 1966.

La seconda parte accompagna il visitatore all’interno del processo creativo di David Bowie e rivela le differenti fonti d’ispirazione che hanno dato forma alla sua musica e allo stile delle sue performance. La terza, delle stesse dimensioni delle precedenti, immerge il pubblico nello spettacolare mondo dei grandi concerti live di Bowie. In quest’ultima sezione, le presentazioni audio e video di grandi dimensioni sono accoppiate all’esposizione di diversi costumi di scena e materiali originali dell’artista. Un format espositivo che consente al visitatore di apprezzare tutta l’energia teatrale e performativa di Bowie in una modalità aperta e senza alcuna limitazione.

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