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Musica: Baustelle, amore e guerra nel nuovo album "oscenamente pop"

12 gennaio 2017 | 12.43
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I Baustelle fotografati da Gianluca Moro
I Baustelle fotografati da Gianluca Moro

"Questo è un disco d'amore in un tempo di guerra". Così i Baustelle parlano di 'L'amore e la violenza', il nuovo e settimo album della band formata da Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini che esce domani e contiene dodici brani di cui due strumentali. Nei testi delle dieci canzoni, tutti fortemente calati nell'attualità, raccontata però con la cifra poetica che ha fatto il successo di questa formazione. "Come sempre -spiega Bianconi a chi chiede della contraddizione del titolo- dove aver scritto le musiche siamo stati assiliti dal 'blocco dello scrittore' daanti al foglio bianco. Così siamo partiti dall'osservazione della realtà, che purtroppo è una realtà di guerra: l'amore e la violenza del titolo siamo noi sotto le bombe".

Così nel disco, oltre a due brani strumentali, sfilano brani come 'La musica sinfonica' ("E cadevano i governi/E noi ci sentivamo eterni"... "Essere felici non è facile/E’ quasi metafisica/E’ musica sinfonica in discoteca"), 'Ragazzina' ("Biancaneve fra milioni di maiali" ... "Scendi dalle stelle/Scendi Re del Cielo/Vieni in questa grotta al freddo e al gelo/Tra Gesù Bambino e l’uomo nero"), 'Betty' ("Betty è bravissima a giocare con l’amore e la violenza/Si fa prendere e lasciare/Che cos’è la vita senza una dose di qualcosa/Una dipendenza"), 'Il Vangelo di Giovanni' ("Quando il sole se ne va/Resta poco tempo per capire/Il significato dell’amore/L’idiozia di questi anni"). Ma la canzone che forse racchiude meglio il concept dell'album è 'Eurofestival', che ironizza con amarezza su tutti i problemi del Vecchio Continente ("Dalla Turchia all’Albania/Posti di blocco/Posti di polizia/La guerra avanza/Ragazzo mio ci vuol pazienza/Interventisti, jihadisti e scambisti/In lontananza") per poi concludere: "Vorrei ritirarmi dal festival". "È un brano che gioca su delle cose anche tristemente vere -dice Bianconi- ma con ironia, non con catastrofismo. Parla di un grande circo di atrocità, dell'idiozia di questi anni... Io vivo sempre più spesso questo d'animo di volermi ritirare da questo festival. Mi sento disallineato dall'andazzo generale del mondo".

Rachele Bastreghi, reduce dal suo album solista, si sente "arricchita e rafforzata" ed è convinta che questa esperienza porti altri stimoli anche al ritorno nella band: "come la scappatella che rinverdisce i rapporti di lunga data", dice ridendo.

Il disco, prodotto artisticamente da Francesco Bianconi e mixato da Pino "Pinaxa” Pischetola, registra una evoluzione anche sonora dei Baustelle: "Per noi i timbri e gli arrangiamenti sono importanti tanto quanto i testi. Quando penso a questo disco l'aggettivo che mi viene in mente con più frequenza è 'colorato' -dice Bianconi- Volevamo fare un disco con dentro le canzoni pop che non sentiamo mai alla radio, fare un disco di canzoni pop che per una volta, come una volta, non temano di rivelare una propria eccitante complessità. Questo è forse il nostro disco più libero, da questo punto di vista. In una intervista di qualche mese fa ho detto che 'L'amore e la violenza' sarebbe stato un disco 'oscenamente pop'. Questo intendevo: musica che non si vergogna di esibire la propria libertà. In questo senso è 'colorato': nella maniera in cui gioca a essere libero. Chi l'ha detto che non si può far suonare Haydn e Moroder nella stessa stanza? Dipende dal modo in cui li fai suonare, e dal coraggio che hai nel lasciarli provare".

Dopo l'uscita del disco i Baustelle incontreranno i fan negli store delle principali città italiane (domani il primo appuntamento alle 18.30 alla Feltrinelli di Piazza Piemonte, a Milano) e poi partiranno per un tour nei teatri più prestigiosi della penisola, che inizierà il 26 febbraio all'Auditorium S. Domenico di Foligno e si concluderà il 21 aprile al teatro Augusteo di Napoli.

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