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L'ex moglie di Baldini: "Mi ha rovinato la vita, non uscivo più"

24 aprile 2017 | 09.27
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Stefania Lillo, ex moglie di Marco Baldini (fermo immagine dal video)
Stefania Lillo, ex moglie di Marco Baldini (fermo immagine dal video)

"Quel giorno di aprile mi ha detto che dovevamo andare a Milano, dovevamo trasferirci per sfuggire ai creditori. Dopo che Marco ha tentato il suicidio ho provato la crisi più nera. Per anni mi sono vergognata, mi sentivo il carnefice. Poi ho capito che ero una vittima, desideravo salvarmi". Così l'ex moglie di Marco Baldini, Stefania Lillo, ospite di Barbara D'Urso a 'Domenica Live' ha ripercorso la sua storia d'amore con l'ex braccio destro di Fiorello, parlando dei problemi legati alla dipendenza dal gioco del suo ex marito.

La donna, 42 anni, ha paragonato la dipendenza dal gioco di Baldini a un tumore: "Distrugge le famiglie, le persone che ti stanno accanto - ha detto - è come se fosse un tumore che dilaga. E'stato un brutto periodo, non uscivo più, non mi confrontavo più con le persone. Me la sono vista brutta, ma sono felice perché oggi so di esserne uscita da sola e sono più forte di prima".

"Quando ho conosciuto Marco sapevo quali erano stati i suoi problemi - ha spiegato la donna - ma siccome credo nel cambiamento e nelle seconde possibilità, non mi sono mai fatta spaventare da questo passato. Ma pensare 'lo guarirò' non funziona. Ho fatto finta di non vedere, lui raccontava bugie a se stesso e al resto del mondo. Tutti sapevano che Marco era borderline, è stato uno stupido, ha rovinato tutto quello che aveva, ha rovinato tutto. Io per amore ho voluto non vedere, come la maggior parte delle persone. Lo aiutato per la voglia di portarlo fuori dall'inferno, e avere una famiglia normale".

L'ex moglie di Baldini ha quindi parlato del tentativo di suicidio dell'ex marito: "Mi sono vergognata fino a poco tempo fa della sua e della mia malattia. Chi vive con persone che hanno questo tipo di problemi si ammala perché l'anormalità diventa normale - ha raccontato - In quel periodo malgrado fossimo separati la prima cosa che facevo la mattina e l'ultima che facevo la sera era chiamarlo per sentire se era ancora vivo, era uno stress psicologico altissimo. Oggi so di esserne uscita da sola e quindi sono più forte di prima".

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