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Tv: 'Nel nome del popolo italiano', Rai1 inaugura docu-film di impegno civile

13 luglio 2017 | 18.00
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Il cantastorie siciliano Mimmo Cuticchio e l'attore Dario Aita  davanti alla lapide che ricorda Piersanti Matterella
Il cantastorie siciliano Mimmo Cuticchio e l'attore Dario Aita davanti alla lapide che ricorda Piersanti Matterella

Con un ciclo di quattro docu-film da 60 minuti, in onda dal 4 settembre e dedicati, rispettivamente, a Vittorio Occorsio, Piersanti Mattarella, Marco Biagi e Natale De Grazia, Rai1 inaugura la programmazione 'seriale' di documentari di impegno civile, che riunisce sotto il titolo 'Nel nome del popolo italiano'. Con una formula narrativa all’insegna della contaminazione, tra narrazione cinematografica, documenti d’archivio e testimonianze illustri, i quattro docu-film saranno l’occasione non solo di riscoprire quattro eroi nazionali ma, ha sottolineato Gloria Giorgianni che ha prodotto l’intero ciclo per Anele con Rai Cinema e Rai Com, "per affrontare temi che sono ancora oggi di strettissima attualità", ovvero "la giustizia attraverso la storia del giudice Occorsio", vittima del terrorismo di destra negli anni di piombo. "La lotta alla mafia ma anche la questione meridionale" con la vicenda umana e politica del presidente della Regione Sicilia assassinato dalla mafia nel 198, Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella; "il lavoro con Marco Biagi", ucciso dalle nuove Brigate Rosse nel 2002); "l’ambiente con la storia del capitano Di Grazia", che diede grande impulso alle indagini sull’affondamento di navi cariche di rifiuti tossici nel Mediterraneo e morto in circostanze mai del tutto chiarite nei giorni in cui avrebbe dovuto testimoniare.

"La formula editoriale scelta è innovativa – ha spiegato il direttore di Rai1, Andrea Fabiano – così come sarà innovativa la programmazione, perché i quattro docu-film andranno in onda nella seconda serata di Rai1 per quattro giorni consecutivi". In ciascun docu-film, un attore si immerge in una ricerca originale e curiosa alla scoperta di un eroe nazionale e della sua storia. Il punto di vista è quello delle nuove generazioni, che hanno sentito soltanto gli echi di quelle vicende, ma vogliono capire i meccanismi umani, sociali e politici che le hanno generate. Gian Marco Tognazzi (per il docu-film “Vittorio Occorsio”), Dario Aita (per “Piersanti Mattarella”), Massimo Poggio (per “Marco Biagi”) e Lorenzo Richelmy (per “Natale De Grazia”) sono gli attori-narratori di queste quattro detection giornalistico-narrative. I quattro docu-film prevedono anche interviste con testimoni diretti delle storie, soprattutto familiari delle vittime, ma non bisogna aspettarsi di vedere un’intervista col presidente Mattarella, perché del fratello Piersanti parleranno i figli e i nipoti, dato che “il focus è sui giovani e sull’eredità che questi personaggi hanno lasciato nelle nuove generazioni”, ha ribadito Giorgianni. Diretti dai registi Gianfranco Pannone (Vittorio Occorsio), Maurizio Sciarra (Piersanti Mattarella), Gianfranco Giagni (Marco Biagi) e Wilma Labate (Natale De Grazia), i quattro docu-film vogliono restituire al pubblico lo sfondo storico, culturale e sociale in cui i quattro personaggi hanno vissuto e operato andando incontro al loro destino, nel ventennio che va dalla fine degli anni ’80 ai primi anni del 2000. A chi chiede come i registi abbiano scongiurato il rischio dell’effetto ‘santino’, risponde Sciarra citando Ettore Scola: “Io mi ritrovo in lui: ‘i messaggi lasciamoli mandare ai postini’. Credo che tutti noi abbiamo scelto una narrazione che permette allo spettatore di farsi autonomamente opinione”. Entusiasta del progetto anche l’ad di Rai Cinema, Paolo Del Brocco: “Sono felice che Fabiano abbia deciso di valorizzare questo progetto anche perché è ormai dimostrato che i documentari di qualità ottengono anche buoni ascolti”.

“Abbiamo sposato questo progetto – ha aggiunto Fabiano – perché crediamo che occorra dare continuità e sistematicità all’impegno del servizio pubblico per la legalità e la lotta alla criminalità. Che non possano bastare degli eventi straordinari, pure di grandissimo valore, come quello andato in onda in occasione dell’anniversario della strage di Capaci o come quello della fiction su Borsellino che andrà in onda la prossima settimana”. E infatti ‘Nel nome del popolo italiano’ potrebbe non limitarsi a questo primo ciclo. “Stiamo già pensando – ha annunciato Gloria Giorgianni – ad una serie di personaggi femminili che possano incarnare lo spirito di questa iniziativa editoriale”.

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