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Raid omofobo a Roma, è la scuola dei finalisti di Italia's Got Talent

11 agosto 2017 | 20.50
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(Fermo immagine dal video)
(Fermo immagine dal video)

Otto ragazzi in abiti militari, occhiali a goccia e... tacchi a spillo vertiginosi. Sulle note di Beyoncè, in un vortice di piroette e twerking, i Vanity Crew hanno conquistato il pubblico e, in parte, anche i giudici di Italia's Got talent arrivando in finale nell'edizione di due anni fa. Sono ballerini professionisti della scuola di danza romana che ha subito un attacco omofobo.

In realtà, scrivono su Facebook, Andrea Pacifici e Simone Panella, i due soci che dirigono la scuola, "dal primo giorno che abbiamo aperto purtroppo abbiamo avuto problemi con alcune persone, minacce... discussioni ...inseguimenti ... atti intimidatori... allagamenti ... tutto documentabile!". Stanchi, hanno deciso di chiudere la scuola.

L'esibizione dei ballerini della Vanity Dance Studio durante il talent in onda su Sky aveva fatto sgranare gli occhi, soprattutto a Frank Matano che - di fronte alle incertezze dei colleghi - aveva deciso di regalargli la finale con un Golden Buzzer.

Nel videoappello, per farsi votare, avevano detto di sperare di rappresentare "almeno un piccola parte di persone che hanno paura e che nascondono il loro essere. Quindi abbiamo deciso di portare questo prodotto in televisione per dare modo a ragazzi come noi di liberarsi". E così hanno fatto nella loro prima esibizione in cui, dopo essersi presentati sul palco in divisa si sono 'liberati' lasciando il posto a delle mini tutine nere ricamato in oro.

Una volta in finale, in cui si sono presentati vestiti in sontuosi abiti d'epoca che hanno poi lasciato il posto a tutine in latex, la giudice Luciana Littizzetto non ha potuto non fargli i complimenti per la loro performance: "Siete pronti per Las Vegas", gli ha detto.

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