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Tv: 'Nemo' ricomincia da Barcellona il Niger e Lele Mora

26 settembre 2017 | 18.12
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Enrico Lucci e Valentina Petrini
Enrico Lucci e Valentina Petrini

La 'rivolta' autonomista di Barcellona, il Niger dell'emigrazione verso l'europa e Lele Mora che si racconta, insieme alla finta candidatura di Enrico Lucci al vertice dei 5 stelle, al mercato del seme maschile, all'attività dell'Isis nelle Filippine e ad un esempio di ostentazione del benessere. Sono, salvo correzioni dell'ultima ora, gli ingredienti della prima puntata della seconda serie di 'Nemo - Nessuno escluso', in onda da giovedì su Rai2 in prima serata.

Il filo rosso fra i temi, non solo di questa puntata che avrà come ospiti il direttore del Giornale Radio Rai Gerardo Greco e l'attrice Cristina Capotondi, lo dichiara Alessandro Sortino, che sotto il programma ci mette la firma: "Siamo persone che vogliono raccontare la realtà attraverso altre persone"; "Non ci vergogniamo di essere scemi ma anche di non esserlo affatto"; "un programma aperto in cui vogliamo che il pubblico ci metta del suo".

Per Stefano Rizzelli, capo struttura di Rai2, l'essenza del programma, nelle intenzioni e anche nel risultato, già nello scorso anno, era di proporre "nuovi modi di raccontare la realtà" con la capacità di intercettare strada facendo una "nuova realtà", ricorrendo ampiamente alla "contaminazione", dei linguaggi ma non solo, con inviati "tutti belli, tutti bravi e che soprattutto hanno voglia di sporcarsi le mani". E l'obiettivo minimo di ascolti dopo la faticosa prima stagione? "Ripetere lo stesso andamento dello scorso anno, quando esordimmo intorno al 3,5% e poi arrivammo a crescere fino al 7,5% circa", risponde Rizzelli, che si dice orgoglioso per come la Rai ha saputo continuare a credere nel programma.

Fra gli inviati che "hanno voglia di sporcarsi le mani" anche, come già lo scorso anno, i due conduttori, Valentina Petrini ed Enrico Lucci: lei ricomincia dal Niger dell'emigrazione, della tratta, dei trafficanti, dei migranti stuprati e uccisi "senza dare risposte, suggerire come risolvere il problema" ma, appunto, raccontando una storia grande attraverso storie piccole. Lui, come da copione, ricomincia dalla provocazione, dalla presa in giro, a partire dalla presentazione della nuova serie che l'ha visto arrivare in viale Mazzini su un camioncino da campagna elettorale, con megafonino cinese e scritta "Vota Lucci".

La candidatura, fuori tempo massimo quindi, è al vertice del M5s e "per prima cosa ricorrerò al Tar contro l'elezione di Di Maio perché ho saputo che non ha pagato una sfogliatella", dice Lucci con il tono serio che riserva alle sue affermazioni più improbabili, lo stesso con cui annuncia che a differenza della 'collega' darà "le soluzioni a tutti i principali problemi della vita, una per puntata".

Nella prima, di puntata, Lucci racconterà uno dei suoi classici personaggi, un amante del lusso, del firmato, dell'unico, con gatto di super razza, con anche una puntata sulla spiaggia più cara d'Italia.

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