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Caso Weinstein, mea culpa di Tarantino

20 ottobre 2017 | 07.42
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Quentin Tarantino  (Foto Afp) - AFP
Quentin Tarantino (Foto Afp) - AFP

Sapeva, da anni, dei presunti abusi di Harvey Weinstein e ora si vergogna di non aver preso una posizione più forte. Quentin Tarantino, uno dei registi più vicini al produttore, lo confessa al 'New York Times'.

"Sapevo abbastanza per fare di più di quanto io abbia fatto" ha detto il regista di successi come 'Pulp Fiction' e 'Le Iene', aggiungendo che smetterà di lavorare con Weinstein. "C'era di più di semplici voci normali o pettegolezzi", dice ancora Tarantino. Insomma non erano "cose di seconda mano", riferite: "Sapevo di un paio di queste cose direttamente". "Vorrei essermi assunto la responsabilità di ciò che avevo sentito e se avessi fatto ciò che avrei dovuto fare, avrei smesso di lavorare con lui".

Il regista ha raccontato di quando nel 1995 la sua fidanzata di allora, Mira Sorvino, gli raccontò di avances indesiderate da parte di Weinstein che l'aveva massaggiata contro la sua volontà. "Ero scioccato e sconvolto" ha detto Tarantino aggiungendo: "Non potevo credere che potesse farlo così apertamente. Ma in quel momento ho pensato che lui fosse particolarmente infatuato di Mira". Nel caso della Sorvino non accadde di nuovo nulla di simile, essendo fidanzata con il cineasta. Ma anche un'altra attrice, in seguito, gli confidò una storia analoga. Sapeva anche che l'attrice Rose McGowan aveva raggiunto un accordo con il produttore.

Nonostante il rapporto molto stretto, da quando è scoppiato lo scandalo Weinstein ha deciso di non rispondere alle telefonate di Tarantino il quale spera che questa sua ammissione non cambi l'opinione che la gente ha di lui e del suo lavoro.

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