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Borg vs McEnroe, alla Festa del cinema la sfida infinita

28 ottobre 2017 | 15.33
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Frame dal film 'Borg vs. McEnroe' - Festa del cinema

La finale di Wimblendon del 1980 è rimasta nella memoria degli appassionati e non solo come 'la finale'. Quelli che c’erano o semplicemente hanno visto non potranno mai dimenticare. Da una parte l'astro nascente americano John MacEnroe, tutto talento mancino votato al 'serve&volley'. Dall'altra il campione svedese Bjon Borg (con già 4 Wimbledon in bacheca), una macchina perfetta e imbattibile da fondo campo. La partita inizia alle 14.00 e l'americano vince subito il primo set per 6-1. Il pubblico è sorpreso. Ma durerà poco, il secondo e il terzo set vanno a Borg. Dopo due ore e mezza di battaglia, l’incontro entra nella storia. Ci saranno una sequenza incredibile di match point per lo svedese, con una pallina che toccando il nastro salverà McEnroe portandolo al quinto set. Una battaglia che finirà 8-6 per Borg dopo altri due match point a favore ed altrettanti tentativi dell'avversario di cancellarli. Il film di questa partita memorabile è al centro del film 'Borg vs. McEnroe' diretto da Janus Metz Pedersen (regista danese che ha diretto un episodio della seconda serie di 'True Detective') nelle sale italiane dal 9 novembre ed evento della selezione ufficiale della Festa del cinema di Roma (domenica 5 novembre all'Auditorium del museo Maxxi). L’algido e perfezionista Bjorn Borg è interpretato da Sverrir Gudnason, l’irascibile John McEnroe da Shia LaBeouf. Per la prima volta al cinema arriva una delle più straordinarie rivalità sportive di tutti i tempi che ha cambiato in modo indelebile la storia dello sport mondiale.

Le storie di sport alla Festa del cinema non finiscono qui. Il 29 ottobre in sala Petrassi arriva 'I, Tonya' dell'australiano Craig Gillespie. Margot Robbie (moglie di Di Caprio in 'The wolf of Wall Street') interpreta la pattinatrice americana Tonya Harding, che nel 1994 fu protagonista di uno dei più grandi scandali sportivi della storia, accusata di aver organizzato l'aggressione ai danni della rivale Nancy Kerrigan. Il film racconta, con un linguaggio sfrontato e divertente, una delle figure più controverse dello sport americano, facendo emergere i problemi personali, l’opprimente influenza della madre e il complesso rapporto con l’ex marito, Jeff Gillooly.

Chiudiamo con un altro titolo dedicato sempre al mondo del tennis. Questa volta è un documentario su una leggenda come Nick Bollettieri (86 anni) . In 'Love Means Zero' il regista Jason Kohn racconta la vita e le imprese di questo coach celebrato e controverso, che ha allenato grandi campioni tra cui Andre Agassi. Il documentario sarà proiettato alla stampa il 29 ottobre al Teatro studio 'G.Borgna'. Nick Bollettieri, nella sua scuola in Florida, ha cresciuto generazioni di campioni: oltre ad Agassi, si possono ricordare Jim Courier e Monica Seles. Nessun altro coach ha raggiunto il suo successo, la sua influenza o la sua fama. Tanta grandezza, però, ha avuto un prezzo. Otto matrimoni, un dissesto finanziario e la drammatica rottura con il figlio putativo e amato studente Andre Agassi. Lo stesso Agassi, nel suo libro 'Open', parla ampiamente del loro rapporto problematico e complesso di amore e odio. 'Love Means Zero' racconta la storia di questo coach così celebrato e controverso, ed esplora il prezzo della sua irrefrenabile corsa verso la grandezza.

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