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Musica: i 40 anni degli Stadio in un libro, Curreri 'che emozioni con Vasco'

10 novembre 2017 | 17.33
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Musica: i 40 anni degli Stadio in un libro, Curreri 'che emozioni con Vasco'

"La data emblematica della mia vita è compresa tra il 1977 e il 1978, quando salgo le colline di Zocca e conosco Vasco. Da quel momento comincia la mia storia". Gaetano Curreri, leader degli Stadio, racconta all'Adnkronos la sua avventura professionale in occasione dell'uscita di 'Generazione di Fenomeni', il volume edito da Rai Eri dove, con un ampio respiro narrativo, la sua vicenda umana e professionale e quella della sua band si intrecciano alla stessa storia d'Italia. Dalla Bologna degli anni Settanta a un concerto con Berlinguer in platea, nelle cantine di Amburgo e ai piedi del Muro di Berlino, e da New York a Gerusalemme rivive l'esperienza di Curreri fino alla vittoria al Festival di Sanremo del 2016.

"Ero un ragazzino che suonava nelle discoteche e nelle balere, fino all'incontro con Vasco Rossi, il momento probabilmente più emozionante della mia vita", racconta Curreri, spiegando che nel libro è voluto partire dall'esperienza nella mitica 'Punto Radio'. "Vasco - ricorda il leader degli Stadio - lo sentivo quando ancora era un giovane cantante ed ero affascinato dalla sua voce e da alcune canzoncine, molte delle quali inedite, come 'Era vestita di bianco lo stesso', una piccola storia di campagna che parlava di una ragazza allegra che se la spassava un po' con tutti, fino a quando un bel giorno rimase incinta e dovette sposarsi. All'altare, il giorno delle nozze, tutti gli invitati si guardavano intorno per capire chi fosse il padre: forse chi la sposava, forse un altro, nemmeno il prete era al di sopra dei sospetti. Ero affascinato dalla capacità narrativa di Vasco".

Curreri e gli Stadio hanno avviato nel '79 una lunga collaborazione con Lucio Dalla. "Il mio ricordo più emozionante di Lucio è legato all'esperienza nel famoso Kiwi di Piumazzo, dove ci esibimmo nel momento di svolta cantautorale della carriera di Dalla. Aveva fatto una nevicata tremenda e in sala c'erano pochissime persone. Avevo appena iniziato a suonare 'Com'è profondo il mare' quando qualcosa andò storto e feci una figura tremenda. Lucio mi guardò con uno sguardo tipico di chi non ti giudica per un errore ma per quello che sai fare in generale. Infatti la nostra collaborazione proseguì e la sua fiducia mi aiutò a crescere professionalmente. Non dimenticherò mai quello sguardo, era la grandezza di Lucio che non si soffermava mai sul particolare ma andava oltre".

Oggi, invece, tutto è cambiato. Con l'avvento della musica liquida che dà la possibilità ai giovani di debuttare direttamente sul web, "la situazione è peggiorata - osserva il leader degli Stadio - perché i ragazzi pensano di avere tutte le possibilità del mondo, credono che la rete sia la panacea, si convincono che sia sufficiente avere un computer e un paio di idee per fare tutto, ma non è così. La strada è sempre più stretta perché senza preparazione, studio e cultura musicale si fa ben poco", conclude.

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