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Il caso

"Ecco perché non abbiamo denunciato Brizzi"

13 novembre 2017 | 16.56
LETTURA: 3 minuti

Vergogna, mancanza di coraggio, paura di non essere credute, ansia per la propria carriera. Le attrici che ora, attraverso il programma le 'Iene', puntano il dito contro Fausto Brizzi spiegano così, a volto coperto e con la voce camuffata, nelle loro testimonianze alla trasmissione di Italia 1, perché non hanno denunciato le molestie. Il regista, da parte sua, ha già smentito categoricamente le accuse, chiarendo, già dalle prime voci circolate sul suo nome e prima ancora che andasse in onda il servizio, di non aver mai avuto nella sua vita rapporti non consenzienti.

"Non ho avuto il coraggio di dirlo a mio padre, a mio fratello, alla mia famiglia", racconta una ragazza. L'attrice dice di averne parlato solo con la madre che avrebbe voluto fare qualcosa. "Ma io le ho detto - spiega - non possiamo fare niente, non abbiamo tutti i soldi, se lui ci denuncia, per chiamare un avvocato". Un'altra attrice racconta di aver parlato di quanto le era accaduto solo con il fidanzato. "Gli raccontai ma non tutto - ricorda - probabilmente ho sbagliato, ma mi vergognavo come una ladra e avevo paura di non essere creduta".

Più di una delle giovani coinvolte nel caso dice di essere stata spinta a tacere su consiglio di altri. "Ho parlato con la mia agente - spiega una delle ragazze nel servizio delle 'Iene' - e mi ha sconsigliato di fare una denuncia, mi hanno tutti sconsigliato di espormi così" per non compromettere la carriera. Mentre un'altra dice: "Ho parlato con diverse persone e addette ai lavori, mi hanno sorpreso perché mi hanno consigliato di non fare grandi azioni". E conclude amara: "Altri mi hanno detto addirittura di stare zitta".

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