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Festival: a Ravenna in scena 'Don Giovanni,'Fanciulla del West','Boccanegra'

25 novembre 2017 | 18.49
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La compagnia olandese Introdans protagonista al Teatro Alighieri di Ravenna di un omaggio a van Manen - (foto di Hans Gerritsen)
La compagnia olandese Introdans protagonista al Teatro Alighieri di Ravenna di un omaggio a van Manen - (foto di Hans Gerritsen)

Continua al Teatro Dante Alighieri di Ravenna la programmazione della stagione di musica, danza e teatro. Primo appuntamento il 18 dicembre con 'La guerra dei topi e delle rane' che prosegue idealmente l’esperienza de 'Il viaggio di Roberto' con la quale, nel 2014, si era reso omaggio alla memoria della giovane vittima di Auschwitz Roberto Bachi. La rivisitazione e la riscrittura portano la firma di Giampiero Pizzol, che ha creato il libretto, mentre le musiche sono state commissionate all’eclettico compositore Alessandro Spazzoli.

La regia di Daniela Piccari si avvale delle video proiezioni di Stefano Bisulli, mentre protagonisti in scena e in orchestra sono tutti ragazzi provenienti da alcune fra le più qualificate realtà musicali del territorio. Il Coro dell’Istituto Musicale Verdi di Ravenna diretto da Antonio Greco, i solisti vocali e maestri collaboratori del Liceo Musicale Statale di Forlì coordinati da Davide Cavalli, l’Orchestra dei Giovani di Ravenna guidata da Franco Emaldi, diretta per l’occasione da Stefano Pecci.

Seguiranno tre coproduzioni in un ideale percorso fra Settecento e Novecento. La prima è 'Don Giovanni' di Mozart (12 gennaio), la produzione che ha inaugurato il Festival dei Due Mondi di Spoleto con la regia di Giorgio Ferrara, le scene di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo e i costumi di Maurizio Galante. Sul podio Matteo Beltrami e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, mentre il coro S. Gregorio Magno sarà diretto da Mauro Rolfi.

Tra i protagonisti l'Orchestra dell'Opera italiana e l'Orchestra della Toscana

Sarà poi la volta della 'Fanciulla del West' di Puccini (16 febbraio) che rivivrà in un allestimento frutto di una cordata co-produttiva tra Italia e Stati Uniti che ha visto coinvolti il Teatro del Giglio di Lucca, il Teatro Lirico di Cagliari, l’Opera Carolina e la New York City Opera, nonché i teatri di Ravenna, Modena, Pisa e Livorno. La regia di Ivan Stefanutti trasporta lo spettatore nell’America della corsa dell’oro, facendo leva su una scena minimalista di forte impatto e su costumi fedelissimi, l’una e gli altri curati dal regista stesso. A guidare l’Orchestra della Toscana, l’americano James Meena di Opera Carolina.

Chiuderà la stagione d’Opera (2marzo), 'Simon Boccanegra' di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, nella seconda versione andata in scena nel 1881 al Teatro alla Scala, con il contributo di Arrigo Boito. La coproduzione ripropone la collaborazione fra la Fondazione Teatri di Piacenza e il Teatro Alighieri, cui si aggiunge quest’anno l’Opéra de Marseille, attorno a percorsi con giovani cantanti affidati alla regia di Leo Nucci. L’allestimento, da lui ideato in sinergia con Salvo Piro, è orientato a definire uno spazio scenico fortemente tradizionale, caratterizzato dalla ricercatezza dei costumi di Artemio Cabassi e da rimandi alla potenza di Genova.

In buca l’Orchestra dell’Opera Italiana diretta da Pier Giorgio Morandi. Il coro è quello del Teatro Municipale di Piacenza.

in cartellone la 'Bella' del Balletto di Toscana Junior, 'La Frasque' di Angelin Preljocaj

Sul fronte della danza la stagione presenterà lavori di coreografi di punta in Italia e in Europa, affidati ad alcune fra le più prestigiose compagnie della danza contemporanea. In apertura 'Bella addormentata', nuova creazione di Diego Tortelli che rivisita il celebre classico col Balletto di Toscana Junior (20 gennaio) trasportando il capolavoro di Cˇajkovskij sulle strade frenetiche di una moderna metropoli, specchio della nostra epoca. Qui uno scrittore solitario vive in una stanza astratta, creata dai suoi sogni e dalle sue fantasie, dove immagina la sua Aurora, rappresentazione tanto perfetta quanto irreale dell’amore ideale cui tutti aspirano.

A differenza della favola originale di Perrault e del celebre balletto di Petipa, lo scontro tra il bene e il male nella creazione di Tortelli lascia spazio a una riflessione introspettiva che mette al centro il conflitto col proprio alter ego, con le proprie ossessioni e illusioni e dove, per ritrovarsi, occorre ritornare a misurarsi col mondo reale.

Dalla Francia ritorna con 'La Fresque' il prestigioso Ballet Preljocaj (3 febbraio. Il coreografo francese continua ad indagare l’universo dei racconti. In questo caso la pista ancora inesplorata dei racconti tradizionali dell’Asia, noti per la loro ricchezza e la loro forza poetica. Il racconto diviene la fonte di un adattamento più contemporaneo che immerge lo spettatore in uno spazio fantastico al crocevia fra culture, senza banali esotismi. Pur mantenendone la trama e le evocazioni simboliche sulla partitura elettronica di ispirazione orientale firmata da Nicolas Godin.

L'omaggio a van Manen degli olandesi di Introdans e le musiche di Laurie Anderson e Nina Hagen

La compagnia Introdans, per la prima volta a Ravenna porterà 'Hooray for Hans!', un omaggio al maggiore coreografo olandese, Hans van Manen (24 febbraio). Dal 1995 il complesso olandese ha inserito più di venti opere del maestro nel proprio repertorio e ora ne festeggia l’ottantacinquesimo compleanno con una serata che include tre sue coreografie. 'Polish Pieces' è uno dei lavori più effervescenti e colorati di van Manen. Creato sulla potente musica di Górecki, presenta dodici danzatori in tuniche colorate che sfilano sul palcoscenico in un crescendo di combinazioni coreografiche sempre diverse, piene di energia, pulsanti e in un gioco fantastico di linee.

'In and Out' si basa sulla limitazione scenografia derivante da tre grandi scatole nelle quali, e dalle quali, i ballerini scompaiono e appaiono ripetutamente, si raggruppano e si disperdono per appendersi, scivolare e salire su tutte e tre le strutture. Inizialmente l’atmosfera è più leggera e giocosa ma, quando la musica di Laurie Anderson lascia il posto a quella di Nina Hagen, il 'veleno' e l’aggressività cominciano ad affiorare, anche se in modo molto sottile e raffinato.

'Black Cake' è infine una deliziosa 'torta di compleanno', creata dal coreografo per il trentesimo giubileo del Nederlands Dans Theatre nel 1989. Un ritratto al tempo stesso tagliente e divertente di una festa chic frequentata da gente chic, che presto però dimostra di non essere così tanto chic!

Aterballetto rispolvera 'Bliss' e 'Words and Space' del duo Inger-Pokorny

La stagione si chiuderà con Aterballetto che presenterà 'Bliss', coreografia dello svedese Johan Inger, e 'Words and Space' firmato dal ceco Jiří Pokorny (17 marzo). A guidare il coreografo svedese Johan Inger nella creazione della prima, premio Danza&Danza 2016, sono state la musica di Keith Jarrett, vero e proprio ritratto di una generazione. Il desiderio di raccontare insieme ai danzatori il rinnovarsi dell’incontro e la relazione con questa partitura, diventata un simbolo per riviverne tutta la sfida sia compositiva che emotiva.

È invece originario di Praga Jiří Pokorny, autore del secondo lavoro su musiche del repertorio barocco, che rappresenta la metafora di un dialogo intrapersonale, un confronto con il proprio io, un racconto intimo che rivela tutta la vulnerabilità e l’autenticità della nostra esperienza individuale.

Un’importante novità della prossima stagione sarà il ciclo di conversazioni che accompagnerà lo svolgersi delle opere in programma. Gli incontri, articolati in un ciclo di 5 appuntamenti, si svolgeranno il sabato mattina in uno dei luoghi di cultura più prestigiosi e pregnanti della nostra città quale la Biblioteca Classense, a partire dal 13 gennaio alle ore 10.30.

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