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Cinema

Arriva in sala il film che sogna l'Oscar

24 gennaio 2018 | 15.57
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Arriva in sala il film che sogna l'Oscar

L'amore, non avendo una mappa, non conosce confini. Truman Capote la pensava così ed Elio, Oliver e Marzia con la loro splendida confusione di sensi sembrano incarnare questa descrizione. Arriva in sala domani 'Chiamami col tuo nome', il film di Luca Guadagnino candidato a quattro Oscar. Basato sul romanzo di André Aciman, è un racconto sensuale e trascendente sul primo amore che chiude una trilogia di film sul desiderio, con 'Io sono l’amore' e 'A Bigger Splash'.

"Quel che lega questi tre film è la rivelazione del desiderio – dice il regista - la nascita del desiderio verso qualcuno, o la scoperta di essere l'oggetto del desiderio di qualcun altro. In questo film, Elio si rende conto che c'è qualcosa in lui che in realtà non sa come gestire, ma che in qualche modo vuole seguire". Mentre il perseguimento del desiderio negli altri film sfocia in eventi inaspettatamente oscuri, in questo film invece è più sperato e profondo. "'Chiamami col tuo nome' è la splendida consapevolezza di come si cambia quando si ama qualcuno in modo positivo" sostiene Guadagnino.

È l'estate del 1983 nel nord dell'Italia, ed Elio Perlman (Timothée Chalamet), un precoce 17enne americano, vive nella villa del XVII secolo di famiglia passando il tempo a trascrivere e suonare musica classica, leggere, e flirtare con la sua amica Marzia (Esther Garrel). Un giorno, arriva Oliver (Armie Hammer) un affascinante studente americano di 24 anni. In un ambiente splendido e soleggiato, tra gite in bicicletta, nuotate di mezzanotte, musica, arte e pasti appetitosi sotto il sole, Elio e Oliver scoprono la bellezza della nascita del desiderio, nel corso di un'estate che cambierà per sempre le loro vite.

Mentre la sofisticazione e i doni intellettuali di Elio sono paragonabili a quelli di un adulto, permane in lui ancora un senso di innocenza e immaturità, in particolare riguardo alle questioni di cuore. Gran parte della storia si concentra proprio sulle miriade di passi avanti e indietro tra il 17enne e Oliver prima che il loro rapporto diventi fisico. La trepidante attesa è comune nei film di Guadagnino: "Mi piace la ‘combustione lenta’", afferma il regista. "È il classico gioco tra gatto e topo, del tira e molla che si verifica tra le persone che sono attratte l'un l'altra, ma che non sono sicure che il loro interesse sia ricambiato. Hanno inoltre una certa esitazione perché né il posto né il momento li agevolano ad avere una relazione intima", aggiunge Chalamet.

Malgrado i suoi film siano lodati per il loro erotismo, Guadagnino non descrive gratuitamente la sessualità: "Il sesso sullo schermo può essere la cosa più noiosa da guardare in generale, se il rapporto sessuale è un modo per esaminare un comportamento e come questo comportamento rifletta i personaggi, allora mi interessa. Ma se si tratta solo di mostrare un atto, no, non mi interessa". Chalamet afferma: "Quando si assiste al primo bacio tra Elio e Oliver, e alla prima volta che fanno davvero l'amore, si temporeggiano un po’ le riprese. Vengono mostrati l'imbarazzo e la tensione fisica in un modo in cui, se ci fossero stati un milione di tagli, sarebbero andati perduti".

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