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Sanremo: commozione e coro da stadio per il ritorno di SuperPippo

07 febbraio 2018 | 22.45
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Sanremo: commozione e coro da stadio per il ritorno di SuperPippo

Occhi lucidi, standing ovation e coro da stadio hanno accolto il ritorno di SuperPippo Baudo sul palco dell'Ariston a 50 anni dal suo primo festival, nel 1968. "Mezzo secolo dal mio primo festival, ti rendi conto? Anche loro c'erano, ma si sono conservati bene", dice Pippo a Claudio Baglioni indicando il pubblico. E decide di 'ringraziare' Sanremo con una lettera aperta nella quale il conduttore ripercorre la sua carriera festivaliera. "Carissimo e amatissimo Sanremo, ti ho conosciuto nel 1958 e sono rimasto colpito quando sul palco è arrivato un cantante bellissimo che diceva 'Volare nel blu dipinto di blu'", esordisce, scatenando l'applauso della platea. "Mamma mia che emozione. Da allora ho detto 'io in quella scatoletta devo entrarci".

Baudo ricorda il tremolio della prima volta, nel 1968, mentre saliva le scale del Casinò che allora ospitava il Festival. "Vinse Roberto Carlos con una canzone di Sergio Endrigo, 'Canzone per te'", ricorda Baudo. Da lì l'inizio di una lunghissima carriera che lo ha visto sul palco dell'Ariston ben dodici volte. "Quante canzoni abbiamo lanciato, che si ricordano ancora oggi", dice Pippo, che ripercorre i talenti scoperti a partire da Laura Pausini fino a Giorgia, (che "venne a Sanremo con 'E poi', e lo vinse con 'Come saprei'") per arrivare alla 'terra promessa' di Eros Ramazzotti. Ancora, il conduttore cita i comici incontrati sul palco, da Fiorello a Littizzetto al trio Marchesini Solenghi Lopez, e i grandi ospiti internazionali ospitati come padrone di casa, da Madonna a Sharon Stone da Whitney Houston a Bruce Springsteen.

"Ora devo andare -conclude Baudo, mentre il pubblico dell'Ariston si alza in piedi e intona un coro da stadio 'Pippo! Pippo!' e anche l'orchestra si alza per rendere omaggio al conduttore. Ma lui sdrammatizza: "Caro Claudio, sai che ti dico? Questo festival lo presento io". E il direttore artistico lo invita allora a presentare il prossimo artista in gara, Elio e Le Storie Tese ("Scommetto che c'è Peppe Vessicchio! Ha diretto l'orchestra a Caprera, per Garibaldi", gioca Pippo). In un gioco di coincidenze ad effetto, l'arrivederci di Pippo sfuma nell'"Arrivedorci" degli Elii. "Ci vediamo l'anno prossimo", dice lasciando il palco il Pippo nazionale, lasciando presagire di non escludere un ritorno.

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