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Alla Filarmonica Romana l'omaggio a Debussy

03 aprile 2018 | 17.07
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Umberto Ruboni, giovanissimo e acclamato interprete, in scena alla Sala Casella per la Filarmonica Romana con un omaggio a Chopin e Debussy
Umberto Ruboni, giovanissimo e acclamato interprete, in scena alla Sala Casella per la Filarmonica Romana con un omaggio a Chopin e Debussy

Prosegue la terza edizione della rassegna 'Assoli', che la Filarmonica Romana affida ai giovani solisti dell’Imago Sonora, ensemble in residenza alla Filarmonica per la musica contemporanea. Occhi puntati, come sempre, sul tema del virtuosismo strumentale e sulla scrittura ‘idiomatica’ che i compositori di oggi e del Novecento riservano ai singoli strumenti. Alla Sala Casella il 6 aprile toccherà al pianista Alessandro Viale, giovane interprete molto apprezzato nel repertorio del Novecento e della musica d’oggi, in un programma che presenta diverse prime italiane e le prime assolute di Dario Durbè ('Èkstasis'), Stefano Pelagatti ('Intermezzo II Klagen') e Giorgio Sollazzi ('Evoked angels').

Promuovendo i giovanissimi talenti italiani, la Filarmonica Romana accoglie anche quest’anno i vincitori della XXVI Concorso di esecuzione musicale della gloriosa Società Umanitaria di Milano offrendo loro la possibilità di esibirsi in concerto nell’istituzione romana.

L’appuntamento è per il 7 aprile (ore 18 Sala Casella) con Umberto Ruboni, genovese classe 1996, diploma con lode e menzione speciale nel 2016 al Conservatorio di Milano, Premio Arnaldo Rancati, nel 2017 e studi di perfezionamento con i più importanti pianisti di oggi, e all’attivo già concerti come solista e in orchestra nella stagione del Conservatorio milanese, nella Sala Verdi, al Museo del Novecento e al Museo del Teatro alla Scala. Per il suo debutto romano programma dedicato a Chopin e Debussy, autori che alternerà nell’esecuzione.

L'8 aprile continua l'omaggio a Debussy nel centenario della scomparsa

Penultimo appuntamento l' 8 aprile (ore 17.30), sempre nella Sala Casella, nell'ambito della 'Prospettiva Debussy', l’omaggio iniziato a gennaio della Filarmonica Romana al compositore che prima di ogni altro ha segnato il passaggio dal mondo musicale dell’Ottocento a quello della modernità, aprendo le porte alla grande stagione delle Avanguardie storiche del Novecento.

Nell’anno in cui ricorre il centenario della sua scomparsa, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e in particolare con gli allievi dei suoi prestigiosi Corsi di Perfezionamento, la Filarmonica ne ripercorre l’opera, stimolando le giovani generazioni di musicisti e di ascoltatori ad approfondire il repertorio delle sue composizioni pianistiche e cameristiche offrendo una panoramica pressoché esaustiva su questa importantissima sezione del catalogo delle composizioni del musicista francese.

Per questo concerto Alberto Idà, vincitore del Premio Venezia 2015, e Federico Nicoletta dalla carriera artistica già avviata a livello internazionale, si alterneranno al pianoforte in alcuni dei più celebri lavori pianisti di Debussy ('Pour le piano', le due serie di 'Images' e il secondo libro di 'Préludes').

il 12 aprile atteso, dopo 14 anni di assenza, Maxim Vengerov, uno dei massimi violinisti viventi

La stagione della Filarmonica proseguirà nelle settimane successive con il ritorno nella capitale, dopo 14 anni di assenza, di Maxim Vengerov uno dei maggiori violinisti viventi, che con il suo prezioso violino ex-Kreutzer Stradivari del 1727 sarà in concerto con la pianista Polina Osetinskaya giovedì 12 aprile (ore 21) per l’ultimo degli appuntamenti della Filarmonica al Teatro Argentina. Programma dedicato a Brahms, Paganini e Ravel per un concerto che si preannuncia da tutto esaurito.

Riprende infine anche il Festival Internazionale della Danza di Roma, giunto alla sua VIII edizione, che dal 13 al 15 aprile al Teatro Olimpico ospita il debutto italiano di 'Tierra y Alma', la nuova produzione del ballerino e coreografo di Saragozza Miguel Ángel Berna, fra i migliori in Spagna. Il suo spettacolo è un omaggio a Luis Buñuel, che si sviluppa attraverso un itinerario simbolico in cui si alternano visioni, pensieri e preoccupazioni che hanno segnato il lavoro del grande cineasta aragonese, attraversando il suo mondo onirico in cui si manifestano emozioni, istinti e desideri.

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