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Castellitto: "Chi molesta è una me..."

09 aprile 2018 | 16.35
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Non siamo tutti così, io non sono così, tanti non sono così. I molestatori sono semplicemente merde umane". Così Sergio Castellitto, in un'intervista al magazine GQ in edicola dal 10 aprile, commenta lo scandalo delle molestie sessuali che ha coinvolto il mondo del cinema e dello spettacolo. "I predatori sono persone pericolose - afferma il regista - non solo per quello che fanno alle donne, ma anche per concatenazione perché sono i testimonial di una visione del mondo che sta per passare: ma sì, ma certo, ma è ovvio, è sempre successo, fanno tutti così". "Bisogna rispondere: no, no, no - sostiene - Bisogna schierarsi, dire da che parte si sta, e da che parte bisogna stare? Semplice: dalla parte delle vittime".

"Si sta dalla parte delle donne. Come direbbe Totò: a prescindere - ribadisce Castellitto - Io sto dalla parte di Asia Argento". Castellitto prosegue poi la sua analisi denunciando la mancanza di solidarietà nei confronti delle donne che hanno denunciato. "Diciamo che in Italia, unico Paese, gran parte del gotha delle artiste è stato molto ambiguo e questo la dice lunga sul fatto che da noi quello della gestione maschile del potere è un tema molto più grave che altrove - sostiene il regista a GQ - l'ambiente fa quadrato. La reazione dei maschi non mi stupisce: mi ha stupito nelle artiste questo essere d'accordo sulle parole d'ordine da usare per circoscrivere lo scandalo". Per esempio? "Ci si è concentrati sul comportamento delle accusatrici e si è dimenticato chi era il ladro della marmellata".

Castellitto infine commenta, con tono polemico, la lettera manifesto 'Dissenso comune' firmata da oltre 100 artiste italiane: "L'ho trovata molto generica. Quando si parla di 'sistema' si rischia di diluire le responsabilità individuali e spegnere il problema. Si è scelta, anche nella protesta, la via più ecumenica. È una lettera sostanzialmente democristiana, che non ha mosso nulla. Questo è un Paese che ha una capacità impressionante di mangiare, digerire, vomitare e far sparire l'immondizia sotto il tappeto. E non basteranno quattro spillette ai David di Donatello per dire che siamo ancora vigili".

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