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Leggi razziali a fumetti aprono 'Cartoons on the Bay'

12 aprile 2018 | 13.02
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Tanino Liberatore, 'Deportazione' (particolare)
Tanino Liberatore, 'Deportazione' (particolare)

"Oggi non si celebra quello che è successo 80 anni fa con le Leggi Razziali ma si ricorda che quella pagina buia, firmata da Mussolini e Vittorio Emanuele III, si può ripetere perché il razzismo è tema dominante sulle principali pagine dei giornali". Così il vice presidente dell'Unione Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Di Segni, all’inaugurazione della mostra ‘1938-2018. Ottant’anni dalle leggi razziali in Italia’ nel Museo del Carcere Le Nuove di Torino, che ha dato il via all’edizione 2018 di 'Cartoons on the Bay', il festival dell’animazione crossmediale e televisiva organizzato da Rai Com.

Una mostra nella quale il mondo del fumetto ricorda le famigerate leggi razziali che “sono state un evento traumatico non solo per gli ebrei - sottolinea Di Segni - ma per tutta l’Italia che a causa di esse ha escluso dal lavoro molti professionisti solo perché erano ebrei. Il linguaggio del fumetto e dell’animazione è un modo attuale per raggiungere i giovani che spesso non conoscono questa pagina avvenuta solo 80 anni fa, perché a scuola non si arriva a studiare questo periodo storico”.

"La mostra mette insieme i lavori di 155 autori che spesso sono delle vere e proprie opere d’arte - sottolinea Roberto Nepote, presidente di Rai Com - in un luogo come il Carcere Le Nuove che in modo impressionante si contestualizza con il tema della mostra che resterà aperta fino al giugno e dopo un giro per l’Italia - annuncia - andrà in una sede permanente a Roma. Sono temi che guardano al passato e che ci portano a riflettere sul nostro futuro".

"Tutta la Rai ha lavorato insieme a noi per questa mostra - ha detto il direttore artistico di Cartoons on the Bay, Roberto Genovesi - che dimostra come il fumetto non sia un linguaggio residuale ma uno strumento efficace per raccontare tempi difficili e complessi come questo”.

"Un linguaggio fondamentale per un tema come questo - ha detto l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi - che si rivolge a una fascia d’età alla quale è più difficile parlare di questi argomenti. Ringrazio la Rai per la sensibilità dimostrata nel raccontare questa tragedia del nostro Paese, non per retorica, ma per tenerci distanti da quegli orrori".

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