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A Caracalla il ‘Romeo e Giulietta’ firmato Peparini

25 luglio 2018 | 20.42
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( Foto di Yasuko Kageyama)
( Foto di Yasuko Kageyama)

"Farò la regia del prossimo concerto di Claudio Baglioni all'Arena di Verona per festeggiare i suoi cinquant'anni di carriera. Un cantautore che ho sempre amato, fin da piccolo. 'Racconterò' Baglioni attraverso le sue canzoni e con tantissimi artisti che giungeranno all'Arena di Verona per questa occasione. Uomini e donne di teatro, della danza, acrobati accanto agli inseparabili elementi scenici, alle videoproiezioni". E' quanto ha annunciato il regista e coreografo Giuliano Peparini, presentando oggi accanto al sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma Carlo Fuortes e alla direttrice del Corpo di ballo Eleonora Abbagnato, la nuova versione del suo 'Romeo e Giulietta', il balletto su musiche di Prokofiev che debutterà il 27 luglio a Caracalla.

Ed ha ancora ricordato: "E' stato proprio Claudio a chiedermelo. 'Giuliano -mi ha detto- a Verona non voglio un concerto ma un vero e proprio spettacolo' e così sarà".

E dall'Arena di Verona al Festival di Sanremo il passo potrebbe essere brevissimo, ma Giuliano Peparini non ha confermato, per il momento. Nel corso dell'incontro con la stampa ha confessato, però, che tra i brani più amati di Claudio Baglioni ci sono, 'E adesso la pubblicità' e 'Quante volte'. "Mi ritrovo soprattutto in questa ultima canzone -ha proseguito- io che mi guardo e mi scruto allo specchio, che non mi piaccio, che cammino da solo per strada...".

E sul suo ritorno ad 'Amici', accanto a Maria De Filippi, Giuliano Peparini ha tagliato corto, sempre cortesissimo. "Non ho litigato con Maria -ha detto- continuiamo a volerci bene e a scriverci. Ma sono stato chiaro sin dall'inizio, 'non voglio posare le valige... in nessun luogo'. Ho bisogno di nuove sfide, di nuove esperienze".

Ne ha fatta di strada la stella lanciata, adolescente, da Roland Petit, che ne scoprì il carisma e le virtù, la sua prorompente personalità. Il Cirque de Soleil di Marco Dragone, gli show a Las Vegas, gli spettacoli prodotti da David Zard ('Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo'), la commedia musicale ('1789, Les amants de la Bastille') premiata con il Globe De Crystal', ('La leggende du Roi Artur'). Oggi Giuliano Peparini si divide tra Roma, la città dove è nato, Parigi e Dubai.

"E' strano -ha confessato- eppure Dubai, non potendosi permettere, per motivi religiosi casinò o luoghi dove si possa giocare, sta scommettendo sulla cultura. Basti pensare -ha aggiunto- alla meraviglia del Louvre di Abu Dhabi firmato da Jean Nouvel. Anche se sono convinto -ha proseguito Peparini- i migliori artisti, i migliori artigiani, i migliori maestri sono in Italia e il nostro Paese continua ad essere una fonte inesauribile di ispirazione per tutti. Abbiamo uomini e risorse intellettuali, creatività, ma la città di Roma a mio avviso, per esempio, dorme ancora come se fosse in un lungo letargo. Fa fatica a procedere, ad andare avanti. Non accade tutto questo a Parigi. Insieme si scende in campo e si combatte. Eppure sui rapporti umani, meravigliosi noi siamo campioni".

Un Paese amato all'estero, l'Italia. "Soprattutto in Cina -ha spiegato ancora Peparini- mi domandano notizie sull'Italia. 'Come è il tuo Paese? -mi chiedono- cosa succede?' Purtroppo le risposte sono sempre le stesse".

E sul suo 'Romeo e Giulietta' Peparini ha confessato di non amare i confronti. Lifar, Cranko, Mac Millan, Nureyev? "Ognuno di noi ha una propria visione del quadro -ha risposto il coreografo e regista romano- ma i colori sono i nostri, ci appartengono in modo esclusivo. E poi non amo fare confronti con i più grandi creatori del mondo della danza. Mi sento coreografo ma soprattutto regista. Vengo da un altro background, da un'altra cultura. Sarei presuntuoso se mi paragonassi a questi mostri sacri".

E sulla sua personalissima rilettura di 'Romeo e Giulietta' Peparini non ha dubbi: "E' l'opera che amo di più al mondo. Sono un grande romantico e un inguaribile sentimentale. Il dramma di Shakespeare è una storia ideale, archetipa. Quando parlo di 'Romeo e Giulietta' ho un nodo in gola. Vorrei poter cambiare il finale -ha confessato- è un racconto che ci rappresenta in pieno ventunesimo secolo, che ci riporta alla nostra realtà, alla nostra quotidianità. E ci commuove ancora. Quanti giovani soccombono, oggi al dolore, alla disperazione, schiacciati dalla vita?". Dopo la prima del 27 luglio, 'Romeo e Giulietta' sarà in scena a Caracalla, il 28, il 1 agosto, il 3 e il 4.

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