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Tradizioni lombarde e canti di protesta in 'Inverna' di Cristina Meschia

17 ottobre 2018 | 15.05
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Cristina Meschia, cantante
Cristina Meschia, cantante

Cristina Meschia si cimenta in un nuovo progetto discografico, 'Inverna', in uscita in digital download il 6 novembre: un disco tra folk e jazz, composto da 9 brani arrangiati da Giampaolo Casati, che racchiude le tradizioni lombarde, i canti di protesta, quelli contro la guerra ('E l’era tardi' di Enzo Jannacci), i canti di lavoro ('Bella Ciao' delle mondine e 'Povre Filandere') ma anche canzoni d’amore ('Bèll usellìn del bosch' e 'Oh mamma la mè mamma il muratore') e la nostalgica ballata 'Gh’è ammò on Quaivun' di Nanni Svampa, con lo scopo di riscoprire ciò che costituisce una parte molto rilevante della cultura della Lombardia, una fotografia in bianco e nero resa a colori per essere tramandata con rinnovata freschezza, un andirivieni tra epoche, tra Milano e il Lago Maggiore.

Anni di lavoro, di approfondimento, di passione, una continua pulsione verso la ricerca delle tradizioni musicali ormai (quasi) perse che Cristina Meschia, dopo 'Intra' (primo album cantato in dialetto in cui sono raccolte poesie popolari, canti e le tradizioni del suo territorio, Verbania), ha riversato in questo secondo album.

Un progetto che prende ispirazione dallo studio dell’antologia della Canzone Lombarda di Nanni Svampa, una raccolta musicale di dodici album interpretati dal cantante milanese che rappresenta una delle maggiori collezioni di studio sulla storia musicale e dialettale della Lombardia e della città di Milano in particolare, e da alcuni dischi de 'il Nuovo canzoniere Italiano', gruppo di artisti e studiosi che a partire dal 1962 a Milano diede vita a una rivista e a un gruppo musicale.

L’album, il cui titolo è ispirato dal noto romanzo 'Le stanze del Vescovo' di Piero Chiara ('l’inverna è il vento che nella buona stagione si alza ogni giorno dalla Pianura Lombarda e risale il lago per tutta la sua lunghezza'), apre con 'E L’era tardi' di Enzo Jannacci, canzone che fu incisa da Jannacci per la prima volta nel suo primissimo album, 'La Milano di Enzo Jannacci'.

Il disco nasce grazie all’incontro con il maestro e trombettista Giampaolo Casati che prende a cuore il progetto e decide di scriverne gli arrangiamenti. Ruolo rilevante ha avuto Gianluca Tagliazzucchi che ha seguito con pazienza tutta l’evoluzione di 'Inverna'. Hanno suonato Gianluca Tagliazzucchi (piano), Riccardo Fioravanti (contrabbasso e basso elettrico), Marco Moro (flauto), Manuel Zigante (violoncello), Umberto Fantini (violino), Julyo Fortunato (fisarmonica), Gilson Silveira alle percussioni e Alessio Menconi alla chitarra. Registrato presso Riverside Studio Torino- Distribuzione IRD 'Inverna' ha ottenuto il Patrocinio della Regione Lombardia.

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