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Sanremo, quando il mega cachet fa polemica

17 gennaio 2019 | 12.35
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Gabriella Pession e Paolo Bonolis a Sanremo 2009 (Fotogramma/Ipa)
Gabriella Pession e Paolo Bonolis a Sanremo 2009 (Fotogramma/Ipa)

C'è da aspettarselo. La polemica, a Sanremo, arriva sempre. Soprattutto quando si tratta dei cachet elargiti agli artisti impegnati al Festival. L'ultimo caso sollevato è quello che riguarda i compensi previsti per Claudio Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele. La Rai precisa che il cachet di Baglioni è pari a 585mila euro, identico a quello dello scorso anno, spegnendo le polemiche su quanto rivelato dal 'Corriere della sera' che parlava di 700mila euro per Baglioni, 450mila per Bisio e 350mila per Raffaele.

Ma non è una novità che i super cachet sollevino aspre critiche. Come nel caso del predecessore di Baglioni, Carlo Conti, colpito da una valanga di polemiche, fino agli insulti social, a causa del suo compenso da 650mila euro per la conduzione del Festival nel 2017. Le cifre, va specificato, sono sempre circolate sulla stampa, perché la Rai, per ragioni di privacy, non ha mai fornito quelle ufficiali.

Conti non è stato l'unico a finire sulla gogna. Nel 2011 fece discutere il compenso di Gianni Morandi che avrebbe ricevuto 800mila euro, mentre Fabio Fazio avrebbe incassato 600mila euro a edizione nel 2013 e 2014. Nel 2012 più che il compenso in sé a far discutere fu la decisione di Adriano Celentano di devolvere tutto il cachet in beneficenza pagandoci sopra le tasse. Prima di lui era toccato a Roberto Benigni dire che avrebbe devoluto il suo compenso - 250 mila euro per 30 minuti - in beneficenza, ma senza pagare le imposte. Qualche anno prima, tra i mega cachet finiti nell'occhio del ciclone si ricordano i 500 mila euro dei quali si vociferò per Ilary Blasi e i 400mila di Victoria Cabello, le donne del Festival 2006 targato Giorgio Panariello, per il quale si parlò della cifra record di 1 milione di euro. Nel 2004 a Simona Ventura spettarono 320 mila euro mentre al direttore artistico Tony Renis 500 mila.

Nel 2009, un milione di euro fu invece il compenso, sempre secondo i dati ufficiosi, di Paolo Bonolis. Cifra che causò un esposto urgente alle Procure della Repubblica di Sanremo e Roma e alla Corte dei Conti da parte di Codacons, nonostante il precedente di Panariello. Nel 2007 si parlò poi di meno di un milione di euro per Michelle Hunziker al fianco di Pippo Baudo (800 mila euro). Quell'anno venne stabilito un tetto ai compensi per le star della Rai (poi abolito) di 272 mila euro, di poco inferiore in fondo al compenso dato nel 2012 a Celentano per una puntata.

Sugli ospiti internazionali, invece, le cifre circolate sono sempre state da capogiro. Stando alle cifre ufficiose, nel 2004, a Dustin Hoffman furono destinati 180 mila dollari per due performance imbarazzanti, compresa una in cui parlò della cacca. Sharon Stone non fu da meno: per la diva americana, che si esibì in un'incomprensibile poesia dedicata a Scientology, vennero sborsati 250 mila euro. Nel 2006 John Travolta venne pagato tra i 400 e i 500 mila euro, mentre nel 2010 800 mila, si disse all'epoca, furono quelli elargiti a Jennifer Lopez. Nello stesso anno Antonio Cassano prese 150 mila euro per farsi intervistare da Antonella Clerici, la quale ne intascò 500 mila.

A destare scandalo furono anche i 90 mila euro elargiti a Mike Tyson, intervistato al Festival di Paolo Bonolis nel 2006. Per bere un tè sul palco, all'attore inglese Hugh Grant si disse che andarono 500 mila euro. Nel 2013 in un articolo di 'Panorama' si raccontò invece di come l'allora dg Rai Luigi Gubitosi avesse deciso di 'stoppare' l'ingaggio di David Beckham - per il quale si parlava di 500mila euro - e di fissare un tetto di 50mila euro per ogni ospite internazionale. Stando al settimanale, al Festival il calciatore inglese avrebbe dovuto essere protagonista di un siparietto con Luciana Littizzetto.

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