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Sanremo

Le pagelle del fu Matia Bazar, serata finale

09 febbraio 2019 | 22.30
LETTURA: 6 minuti

Le pagelle del fu Matia Bazar, serata finale

Ecco le pagelle dell'esibizione dei 24 cantanti in gara nella quinta e ultima serata del festival di Sanremo 2019, redatte 'a caldo' in esclusiva per AdnKronos dall'ex tastierista dei Matia Bazar, Mauro Sabbione.

Daniele Silvestri con Rancore: molto bello il vocoder, anche se nella versione originale c’è la voce di Manuel Agnelli, che ha cantato ieri sera. Il testo è molto molto forte e Rancore lo rende ancora più distopico. Siamo nei primi 6. Voto 8

Anna Tatangelo: il brano anche dopo la quarta volta non esce proprio dal clichet sanremese d’epoca. Ma ormai questo è il festival del cambiamento. Voto 4

Ghemon: lui sembra stanco o forse è solo più rilassato. Non è una grande versione del brano. Scivola via dalle prime posizioni ma ha fatto un buon festival. Voto 6

Negrita: la ballata dei Negrita, diventa più bella ad ogni ascolto, ma non riesce ad incantare se non i fan della band. Non saranno ultimi. Ma certo non nella parte alta della classifica. Non hanno bisogno di venire a Sanremo ma forse questo gioverà alle loro date live. Voto 5

Ultimo: convintissimo e sempre in voce, molto bella, ed una resa nelle 4 serate eccezionale. Lo danno tutti per vincitore, se la giocherà strenuamente, ma uno dei tre primi non dovrebbe sfuggirli visto l’entusiasmo del pubblico. Voto 9

Nek: canzone impeccabile e perfettamente sanremese. Ma non sono più convinto di un suo alto podio, ma piazzato si, quei posti di gran rispetto, quarto, quinto. Voto 7

Loredana Bertè: ‘Non sono una signora’, cantava molti anni fa, e anche ‘la luna bussò’, ma anche ‘Sei bellissima’. Insomma con le sue hits il tour è incandescente e assicurato. E se le opinioni sono come le stading ovation, potrebbe vincere. Ma siccome la coerenza a Sanremo è labile magari arriva seconda. Io le do il massimo per la volontà! Voto 10

Renga: stasera finalmente in voce ma non proprio come ai vecchi tempi. Il siparietto con una donna del pubblico, non lo assolve dalle sparate di ieri. Il pezzo non decolla, ma si piazza. Voto 6

Mahmood: il suo festival è una sorpresa, anche per lui. Il nostro Sean Paul è bello e impossibile. Ma sarà a ridosso dei primi e il brano ha una chiusura molto affascinante. Gli applausi dell’orchestra sono un must e portano bene. Bravo. Voto 9

Ex-Otago: neutri, mai rock ma fortissimamente pop. Ma non saliranno oltre la metà classifica. Mai in partita. Voto 6

Il Volo: se vincono, allora non sarà il Sanremo del cambiamento ma la nazional popolarità elevata alla massima espressione. Difficile pensare ad una posizione di rincalzo, con il mercato USA che li aspetta a braccia aperte. Voto 7

Paola Turci: il sesto pezzo che inizia col pianoforte. Ma non basta per far decollare il brano, che ha una sua monotonia armonica, senza mai graffiare. Ma Paola passa sopra ad ogni cosa. La metteranno in centro classifica. Voto 6

The Zen Circus: prenderanno sicuramente il premio della critica. Il testo è eccezionale e Appino lo canta con molto pathos, qui siamo in un crescendo musicale – teatrale alla Tim Burton. Affascinante. Voto 8

Patty Pravo con Briga: per lei, per loro, un ottimo passaggio promozionale per il prossimo tour. Nicoletta già da tempo ha ripreso i live egregiamente. Rispetto per la sua bellissima e lunghissima carriera. Voto 6

Arisa: il brano sembra sempre composto da parti staccate, che potrebbero anche appartenere ad epoche diverse. Arisa sembra stanca, e non precisa e la voce roca non l’aiuta. Poi si apprende che ha la febbre a 38. Voto 7

Irama: brano interessante e Irama è molto bravo. Ha ottimo groove, ritornello è decisamente affascinante. Io lo piazzo in alto, molto in alto, primi tre posti. Voto 9

Achille Lauro: gli hanno detto che è l’erede di John Lydon ed infatti stasera è imprecisissimo, ma ormai ha capito il gioco: se ne frega e quindi farà un ottimo Sanremo. Piazzatissimo. Voto 8

Nino D’Angelo con Livio Cori: questo è un brano che ha un motore diesel, si scalda strada facendo e ci scalda. A parte il feeling con l’auto-tune di D’angelo, che ormai è il nostro Ruotolo. L’arrangiamento è egregio, ma lo canteranno ed ameranno solo a Napoli. Voto 6

Federica Carta e Shade: giovanissimi, avranno tempo di crescere e si rivedranno anche in questo Sanremo. Voto 5

Simone Cristicchi: l’arrangiamento ed il testo di Simone, ed anche la voce quando apre, hanno un grande fascino, anche se l’arrangiamento ha una pericolosissima assonanza con un altro pezzo, esattamente la colonna sonora di Randy Newman per il film Awakenings con il grandissimo Robin Williams e Robert De Niro. Ma lo quoto nei primi tre comunque, massimo dei voti. Voto 10

Enrico Nigiotti: ottima canzone ma lui non dovrebbe lasciarsi influenzare da Sanremo. Ha un racconto melodrammatico che farà presa sulle giurie popolari. Se non vince, arriva secondo. Voto 9

Boomdabash: hit radiofonica, ma niente di più, comunque prenderà voti verso l’alto. Ma il pubblico ha così tanta voglia di ballare o sgranchirsi le gambe? Voto 7

Einar: è bravo, anche se non sarà votato bene, non se ne farà un problema. Per lui una grande iniezione di fiducia per la carriera. Un bel voto per la sua simpatia e bravura. Voto 7

Motta: potenzialmente un outsider, potrebbe anche essere collettore di tutte tre le giurie. Voto alto per lui bellissimo testo e bellissimo personaggio, il brano può diventare must. Dov’è l’Italia amore mio? Grande. Voto 9

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