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23 maggio

Per Human Rights Band concerto di beneficenza a Roma

21 maggio 2019 | 11.07
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Simone Pulvano
Simone Pulvano

Un concerto di world music a favore dei diritti umani, per unire il potere della musica a quello della solidarietà. Si terrà alla Casa del Jazz di Roma giovedì 23 maggio. La serata, organizzata dalla Fondazione Pianoterra - che dal 2013 si impegna a combattere la povertà e la disuguaglianza sociale - avrà per protagonista la Human Rights Band, un ensamble di 7 musicisti provenienti da diversi paesi, che porterà sul palco un programma di world music in cui pezzi e arrangiamenti appartenenti a tradizioni musicali diverse si incontreranno e si mescoleranno per dare vita a qualcosa di sorprendente, inedito e familiare al tempo stesso.

La Human Rights Band nasce grazie a Musicians For Human Rights, la rete internazionale di musicisti che promuove in tutto il mondo il rafforzamento della cultura dei diritti umani e dell’impegno sociale. Fondata del 2009 da Alessio Allegrini, primo corno solista dell’Orchestra nazionale di Santa Cecilia, e da un gruppo di musicisti e attivisti per i diritti umani provenienti da tutto il mondo, MFHR tra i suoi scopi ha anche quello di formare musicisti per la realizzazione di workshop centrati sul linguaggio universale della musica e dell’espressione corporea in luoghi come i campi profughi, i centri di prima accoglienza, le carceri - luoghi in cui le criticità nel campo dei diritti umani rendono ancora più urgente l’integrazione nella comunità e la promozione della resilienza.

L’intero ricavato delle vendita dei biglietti sarà devoluto a Musicians For Human Rights. I fondi raccolti grazie al concerto della Human Rights Band contribuiranno infatti a sostenere le attività dell'associazione in Italia. In particolare, renderanno possibile l’organizzazione di workshop esperenziali in luoghi in cui la questione della difesa dei diritti umani assume un senso ancora più urgente: associazioni che lavorano con soggetti vulnerabili, case famiglia, centri di accoglienza, carceri. Questi workshop, condotti dai musicisti che fanno parte del network di Musicians for Human Rights, utilizzano il linguaggio della musica intesa nella sua forma più elementare e intimamente connessa alla dimensione fisica: il corpo e la voce diventano strumenti musicali e al tempo stesso strumenti per ascoltare se stessi ed entrare in relazione con gli altri partecipanti.

La Human Rights Band è composta da Gennarino Amato (clarinetto), Paolo Camerini (contrabbasso), Gianluca Casadei (fisarmonica), Sade Mangiaracina(pianoforte), Simone Pulvano (percussioni), Yasemin Sannino (voce), Ziad Trabelsi (ud e voce)

Interverranno nel corso della serata anche Peter Kirchschläger, docente di etica teologica ed etica sociale all’Università di Lucerna e consulente per Musicians For Human Rights, e Ferdinando Suvini, musicista e musicoterapeuta.

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