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Cinema

Queen Meryl compie 70 anni

22 giugno 2019 | 14.54
LETTURA: 3 minuti

(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA/IPA
(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA/IPA

di Ilaria Floris

Quasi 60 film in totale, 21 nomination agli Oscar -più di qualsiasi altro attore o attrice della storia del cinema- tre statuette vinte, ben quattro figli e un solo matrimonio. Sono solo alcune delle sorprendenti cifre di Queen Meryl Streep, che oggi compie 70 anni senza perdere un colpo dell'allure inarrivabile di cui la natura l'ha dotata. Incurante delle rughe, incurante del tempo che passa, consapevole che il fascino è ben altro e perfettamente padrona di come usarlo: la regina del cinema planetario, nata a Summit nel New Jersey, il 22 giugno 1949, arriva al traguardo delle 70 candeline con mille progetti e ancora tanti sogni.

A testimoniarlo il grandissimo successo del suo ultimo impegno per il piccolo schermo: l'attrice è infatti nel cast stellare della seconda stagione della serie tv 'Big Little Lies', ed ha ottenuto un enorme riconoscimento di pubblico e critica. D'altronde, se gli 'streeper' (così sono chiamati i suoi fan più affezionati, tra cui sicuramente chi scrive) la amano tanto da cinque decenni, è perché lei ha qualcosa che davvero non ha nessun altro.

E' quella capacità di entrare in un teatro e catturare lo sguardo di tutti bloccando la sala come in un fermo immagine e 'costringendo' l'uditorio a concentrarsi su di lei senza cercarlo affatto; è l'innato talento della normalità che diventa unicità, della non bellezza che diventa splendore, del giocare sempre in sottrazione ottenendo risultati al di là di ogni più vivido sogno.

E' ormai leggenda l'inizio della sua sfavillante carriera, che ebbe come battesimo lo scarto, nel 1976, ai provini per 'King Kong' di John Guillermin (il ruolo andrà a Jessica Lange), perché Dino De Laurentiis, protagonista di una gaffe diventata poi planetaria, la depennò definendola "troppo brutta". Il rifiuto fu seguito però, due anni dopo, dal suo primo ruolo da protagonista ne 'Il cacciatore' di Michael Cimino, con John Cazale (con il quale si fidanzò).









Da lì, un'ascesa inarrestabile: solo per citare alcuni dei film entrati nella storia, 'Manhattan' (1979) di W. Allen, 'Kramer contro Kramer' nello stesso anno, con cui vinse l'Oscar, "La donna del tenente francese" (1981), 'La scelta di Sophie' (1982) con cui vince un secondo Oscar, 'La mia Africa' (1985) di Sydney Pollack e 'I ponti di Madison County' (1995) di Clint Eastwood. Dopo una piccola flessione negli anni Novanta ("Quando un’attrice arriva alla metà dei quaranta, nessuno è più interessato a lei e se aggiungi anche un paio di bambini al programma, devi scegliere le tue parti con molta cura", dichiarò in quegli anni), la sua carriera ha ripreso il volo con pellicole come 'Il Diavolo veste Prada', 'Mamma mia!' e 'The Iron Lady' , con il quale ha vinto il terzo Oscar.

Ed ora, ben lungi dal percorrere un 'Sunset boulevard', Meryl continua a brillare: proprio in questi giorni è sul set di 'Piccole Donne', di Greta Gerwig, con un cast stellare tra cui Emma Thompson, e prenderà parte alla seconda stagione di 'Big little lies' per la tv. Difficile dire quale sia il segreto di giovinezza della Signora del Cinema. Forse, si può racchiudere in quella che è considerata una delle sue frasi più celebri: "Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride".

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