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Festa di Roma

Regista 'Judy': "Zellweger mi ha convinto perché è coraggiosa"

22 ottobre 2019 | 18.03
LETTURA: 2 minuti

Regista 'Judy':

di Ilaria Floris

Gli occhi azzurri e i capelli biondi “hanno sicuramente aiutato” e anche l’età, 47 anni, “era molto importante”. Ma Rupert Goold ha scelto Renée Zellweger per il ruolo di Judy Garland soprattutto perché “la mia protagonista doveva essere molto coraggiosa, dato che Judy Garland è una leggenda e confrontarsi con lei era una sfida enorme. E Renée lo è”.

Così il regista di ‘Judy’ spiega, in un’intervista all’Adnkronos, cosa lo ha spinto a scegliere quella che nell’immaginario dello spettatore è ancora l’indimenticabile ‘pasticciona’ Bridget Jones per il ruolo di una delle più grandi artiste e performer del XX secolo, Judy Garland, la cui pellicola è stata presentata oggi alla Festa del cinema di Roma. “Renée inoltre è una donna molto divertente - aggiunge il regista - una grande lavoratrice, doveva saper cantare e sa esprimere le emozioni in modo diretto e spontaneo”.

Siamo nell’inverno del 1968, e la leggenda dello showbusiness Judy Garland arriva a Londra per esibirsi al ‘The talk of the Town’. Sono passati trent’anni da quando è diventata una star grazie a ‘Il mago di Oz’, e mentre si prepara per lo show Judy litiga con i manager, affascina i musicisti e si abbandona ai ricordi insieme agli amici e ai fan. Eppure è una donna molto fragile, che perde pian piano la forza per andare avanti.

Sicuramente l’esperienza teatrale mi ha aiutato, soprattutto nel rapporto di un attore davanti al pubblico - racconta Rupert Goold, che proviene da una fervida esperienza di direttore artistico teatrale - Ad esempio, mi è servito moltissimo vedere cosa accade nel backstage quando un cantante d’opera si prepara per andare in scena, cosa c’è sul suo viso, nei suoi occhi, sul suo corpo. Questo mi ha aiutato anche per i movimenti di macchina”.

E, infine, rivela un ‘aneddoto’ che è il vero motivo per cui è sicuro che il film sarà un grande successo. “Quando Renée è stata scelta per Bridget Jones - racconta - gli inglesi non credevano in lei, non era piaciuta. Era troppo magrolina, non li rappresentava. Quando però il film è andato in scena sugli schermi, ha convinto tutti e li ha entusiasmati. Ho pensato che sarebbe successa la stessa cosa”.

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