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Festa Roma

Vince Piva con 'Santa Subito'

26 ottobre 2019 | 17.31
LETTURA: 2 minuti

Il regista: "Avevamo sottovalutato la sensibilità del pubblico italiano". La sorella di Santa Scorese: "Incredula, un sogno che mette radici e ali"

Foto Adnkronos
Foto Adnkronos

di Ilaria Floris

È 'Santa Subito' di Alessandro Piva il film vincitore del Premio del Pubblico BNL della 14ma edizione della Festa del Cinema di Roma. La pellicola che racconta la storia dell'assassinio di Santa Scorese, la giovane attivista cattolica pugliese barbaramente uccisa da uno stalker il 15 marzo 1991, ha sbaragliato una concorrenza agguerrita, da Scorsese ad Edward Norton, mostrando di essere stata molto apprezzata dal pubblico.

Il regista: "Avevamo sottovalutato la sensibilità del pubblico italiano" (VIDEO)

''Incredibile. Hanno dovuto aprire tutti i posti disponibili alla proiezione ufficiale, anche i posti laterali, e le proiezioni successive e di queste ore sono super affollate" dice il regista Alessandro Piva (VIDEO). "Evidentemente avevamo sottovalutato il pubblico italiano, pensavamo andassero a vedere solo i blockbuster e trascurassero i film di impegno o quelli ambientati troppo lontano da casa''. ''Hanno voluto riflettere, ragionare, emozionarsi sulla storia di una persona normale come loro, come noi'', prosegue Piva, la cui pellicola racconta l'omicidio a vent'anni di Santa Scorese a opera di un molestatore che la perseguitava da anni. ''C'è grandissima soddisfazione per un film a cui ho dedicato tanto tempo ed energie -commenta- ma soprattutto felicità per una famiglia, quella di Santa Scorese, che racconta una storia evidentemente ancora troppo attuale perché il pubblico potesse restare indifferente''.

''Sono incredula, perché non ho fatto in tempo ancora nemmeno a metabolizzare il fatto che passasse un messaggio così importante attraverso il veicolo del cinema" dice all'Adnkronos di Rosa Maria Scorese, la sorella di Santa. "Sono immensamente felice non solo e non tanto per Santa, ma perché oggi lanciamo un messaggio più alto''. ''Oggi -dice Rosa Maria- mi sembra che questo sogno abbia messo le radici e le ali contemporaneamente. Le radici nel pubblico, che forse desidera una cultura nuova e un'umanizzazione su certi temi, legata al rispetto di genere. E le ali perché questa storia varchi i confini dei pensieri stantii e compressi, rispetto all'atteggiamento di molti uomini ma anche di donne che non si rendono contro che è possibile vivere realtà di parità''.

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