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Sanremo, su Junior Cally decisione aperta. Per 2021 ipotesi valutazione etica repertorio

20 gennaio 2020 | 19.19
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Intanto la macchina del festival scalda i motori e incassa il dietrofront di Monica Bellucci

Sanremo, su Junior Cally decisione aperta. Per 2021 ipotesi valutazione etica repertorio

di Antonella Nesi

Il caso Junior Cally, con la politica che chiede da più parti un intervento per escludere il rapper dalla gara, potrebbe portare ad una svolta dal prossimo anno sul regolamento del festival: l'inserimento di una 'valutazione etica' dei testi del repertorio degli artisti in gara e non più del solo brano presentato per l'edizione corrente. Anche di questo si sta discutendo in queste ore in Rai, a quanto apprende l'Adnkronos. Nella consapevolezza che si tratta di un terreno scivoloso, che si presterebbe a mille polemiche e lascerebbe il cast in balia di valutazioni estremamente soggettive, almeno quanto quelle attuali. Oltre a portare ad una 'cristallizzazione' degli artisti che a molti apparirebbe ingiusta e contraria alle evoluzioni e ai cambiamenti che spesso contraddistinguono le carriere.

A Viale Mazzini sono tutti d'accordo che non si può arrivare ad una scelta sull'onda delle polemiche, a 20 giorni dall'annuncio della presenza in gara dell'artista. Provvedimento che verrebbe preso sulla base di brani del passato e quindi già ampiamente noti al momento della selezione. D'altro canto il direttore artistico del festival e la commissione musicale erano chiamati a valutare il brano presentato quest'anno e ad assicurarsi tramite l'ufficio legale che esistessero tutti i requisiti richiesti. E Amadeus ha agito in maniera responsabile e fedele al regolamento, come tutti in passato. Eppure anche altre scelte negli anni passati hanno creato non poche polemiche.

Fra l'altro una decisione a festival aperto e a gara annunciata creerebbe una spaccatura non facile da gestire con l'industria musicale. Lo stesso presidente della federazione dell'industria musicale italiana (Fimi), Enzo Mazza, si è espresso contro ogni forma di censura ed ha fatto notare che, al pari di Junior Cally, altri artisti coinvolti nel festival hanno all'attivo brani che descrivono scene misogine e violente: Masini con il suo 'Bella stronza' è forse il caso più clamoroso, eppure ha partecipato 9 volte ed ha pure vinto, ma ci sono anche Achille Lauro e i Pinguini Tattici Nucleari ad avere all'attivo testi violenti. Inoltre per il festival, escludere Junior Cally ed eventualmente altri, significherebbe anche rinunciare ad una parte della generazione millennials che ha nel rap (anche quello con testi molto crudi e sboccati) il linguaggio musicale prediletto. La decisione insomma è ancora tutta aperta. E il dibattito interno alla Rai anche. E difficilmente potrà risolversi in 15 giorni, quanti ne mancano all'alzata di sipario di Sanremo 70.

La macchina del festival è in pieno movimento e deve fronteggiare un altro colpo: Monica Bellucci ha annunciato il dietrofront. Un ripensamento che per la tempistica pare sia dispiaciuto non poco ad Amadeus, ormai da due settimane sotto un fuoco di fila ininterrotto di polemiche. E se Fiorello ci scherza sù e chiede scherzosamente la "pena di morte" per Amadeus che "ha fatto arrabbiare tutti" (un modo in realtà per testimoniargli tutta la sua vicinanza e confermargli l'impegno al suo fianco), Roberto Benigni è al lavoro sul suo monologo e Tiziano Ferro sulle sue performance destinate a stupire.

Inoltre, a compensare la gaffe del conduttore sulle donne, dovrebbe arrivare il monologo di Rula Jebreal contro la violenza sulle donne. Anche se pure quello, all'annuncio, aveva creato furenti polemiche. Di stampo opposto a quelle di queste ore. Perché Sanremo è Sanremo.

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