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Tv: Lila e Lenù tornano su Rai1 con 'L'Amica geniale. Storia del nuovo cognome'

21 gennaio 2020 | 18.04
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Una scena de 'L'amica geniale. Storia del nuovo cognome' (foto di Eduardo Castaldo)
Una scena de 'L'amica geniale. Storia del nuovo cognome' (foto di Eduardo Castaldo)

(Adnkronos/Cinematografo.it) - Le abbiamo conosciute bambine. Le abbiamo viste crescere. Ora le due amiche-nemiche Lila e Lenù, che si tallonano, e al tempo stesso si perdono e si separano, le ritroviamo nella piena adolescenza con l’immancabile rione a far da cornice.

Dopo l’enorme successo della prima stagione, le due protagoniste nate dalla penna di Elena Ferrante, tornano quindi in prima visione mondiale su Rai 1 dal 10 febbraio (e online su RayPlay), nel secondo attesissimo capitolo 'L’amica geniale. Storia del nuovo cognome' (uscirà anche nelle sale distribuito in 300 copie distribuito da Nexo Digital il 27, 28 e 29 gennaio). A firmare la nuova serie evento in quattro serate, formata da otto episodi da 50′, ancora una volta Saverio Costanzo, insieme a lui alla scrittura Francesco Piccolo, Laura Paolucci e la stessa Ferrante. C’è anche una new entry: si tratta della regista Alba Rohrwacher che dirige il quarto e quinto episodio.

Insomma, i numeri, per replicare il successo della prima stagione (ben 7 milioni di spettatori con il 30 % di share), ci sono tutti. “L’Amica Geniale rappresenta una svolta per la fiction della Rai e in generale della fiction italiana. Una sfida che porta un linguaggio sofisticato e complesso all’interno della tv generalista”, commenta subito Tinni Andreatta, a capo della fiction Rai.

Nella seconda serie, costata più di 40 milioni di euro, “il rione si amplia alla città, a Napoli, e poi alla costiera amalfitana e all’isola di Ischia e a Pisa, e quindi a un mondo più ricco e articolato rispetto al precedente”. C’è un racconto che “prosegue e rilancia quello dell’antecedente” esplorando nuovi temi e sentimenti come “la scoperta del corpo, la follia dell’amore e la durezza di alcuni rapporti familiari”. E una storia che si apre a una tematica più politica, ovvero “quella della contesa di classe, degli anni sessanta, della grande possibilità sociale con Elena che, grazie alla cultura, può accedere a un ambiente diverso. Dall’altra parte c’è invece chi rimane ai margini”.

Entusiasta anche il neo direttore di Rai 1 Stefano Coletta alla sua prima uscita pubblica: “Quale miglior battesimo per questo nuovo incarico se non quello di presentare questa bella serie? Mi sento una sposa bagnata, fortunata. Sono stato un lettore vorace di Elena Ferrante e questa è la Rai che mi piace. La storia del nuovo cognome è il romanzo che mi ha più colpito perché l’adolescenza è la fase nella quale si snidano le contraddizioni, si sperimenta il tradimento e la passione irrefrenabile. Il mio impegno è portare nel racconto popolare la maggiore qualità possibile”.

Una stagione molto diversa dalla precedente. “Si svolge negli anni cinquanta- dice Saverio Costanzo-. Elena non aveva mai visto il mare. Qui, piano piano, l’orizzonte si apre e si allarga e la drammaturgia di Elena Ferrante accelera. Si ha l’esigenza di scoprire qualcos’altro. Di conseguenza anche il cinema, l’aspetto filmico che racconta questa seconda stagione, evolve con la storia italiana. La prima si ispirava a un modo di racconto neorealista, più ingenuo, posato e didascalico, qui ci si concede un’evoluzione anche cinematografica. Inoltre la presenza di Alice Rohrwacher è stato un vero e proprio regalo per noi”.

“L’intuizione di Saverio è stata quella di vedere questi due episodi come una sorta di microcosmo, in continuità con il resto della serie e allo stesso tempo in discontinuità. La prima vera e propria rottura tra le due amiche avviene in questo frangente. Tutto comunque è venuto dal libro, oltre che dal grande lavoro che aveva già impostato Saverio”, dice la Rohrwacher, che si è occupata degli episodi che si svolgono ad Ischia.

Ad interpretare le due giovani protagoniste (Elena Greco e Lila Cerullo) le brave Margherita Mazzucco e Gaia Girace. Entrambe si sentono cambiate dopo aver vestito i panni di Lila e Lenù: c’è Gaia che si sente “più forte e determinata”, mentre Margherita “più istintiva e onesta” ed esterna maggiormente i suoi sentimenti.

Una serie HBO-Fiction, prodotta da The Apartment e Wildside, parte di Fremantle, e da Fandango, in collaborazione con Rai Fiction e con HBO Entertainment. “L’Amica Geniale è stato un grandissimo kolossal televisivo, ma anche un grande racconto popolare e una grande opera cinematografica”, dice Lorenzo Mieli (The Apartment), mentre Domenico Procacci (Fandango) ne parla come di una “quadratura del cerchio del lavoro che noi produttori facciamo”.

Ma questa è soprattutto una storia di grande femminilità (“Geniale, un aggettivo, spesso usato per gli uomini, qui attribuito a due ragazze”, dice Laura Paolucci). Ci vorranno ancora molte altre Amiche geniali per rimpiazzare nel pubblico un modello di donna che sta un passo indietro? “Da anni Rai Fiction mette al centro il punto di vista femminile e il tema dell’emancipazione. Il nostro lavoro è sistematico”, conclude Tinni Andreatta.

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