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Francesco Benigno e l'infanzia da incubo: "Mio padre mi incatenava"

24 gennaio 2020 | 15.40
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Francesco Benigno e l'infanzia da incubo:

"Mio padre mi metteva le catene alle caviglie per non farmi uscire di casa. Mia mamma è morta quando avevo 9 anni. Non sono stato molto con lei: eravamo 13 figli, io ero in collegio d'inverno e in colonia d'estate. Non tornavo a casa nemmeno per le feste di Natale. Quando avrei potuto stare di più con lei, è morta per una grave malattia". Sono le parole di Francesco Benigno, ospite di Vieni da me.

"Sono rimasto con mio padre, analfabeta e giocatore d'azzardo. Quando vinceva, bene. Quando perdeva, erano guai. A 13 anni sono scappato di casa, un fratello è venuto a cercarmi e sono tornato. Mio padre mi ha riempito di botte, ho la testa piena di cicatrici. A 14 anni sono scappato definitivamente e per 9 anni ho dormito ovunque: sulle panchine, alla stazione, nei vagoni. Ho vissuto anche l'esperienza del carcere minorile per qualche furtarello. Poi ho incontrato una persona che mi ha accolto a casa sua, sono cresciuto in questa famiglia: per me sono fratelli e sorelle", aggiunge. "La mia vita è cambiata con la parte in Mery per Sempre e poi in Ragazzi Fuori. Quando ho guadagnato? Tre milioni e mezzo nel primo film, 15 nel secondo...".

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