"Come in tutti i grandi eventi i conti si fanno comparando i costi con i ricavi. Sanremo è un’industria che produce qualcosa oltre i 30 milioni di euro solo di raccolta pubblicitaria, quindi se da un lato è frutto del buon senso essere attenti con le spese, dall’altro bisogna anche investire per mantenere attrattivo l’evento, che in questo caso specifico, è uno dei principali eventi mediatici italiani. Ritengo perciò che Rai, che ha una grande capacità produttiva e di gestione, nel caso di Benigni stia operando con giudizio: 300mila per Benigni di fatto un mezzo-cachet". Lo spiega Stella Romagnoli, direttore generale dell’Iaa International Advertising Association, l’associazione di esperti di marketing e comunicazione più rilevante a livello internazionale, presente in 50 paesi tra cui l’Italia.
“Non dimentichiamo – conclude - che stiamo parlando di un Premio Oscar nonché di un’artista enorme, riconosciuto internazionalmente, che credo possa assolutamente valere un ‘mezzo-cachet’ di una qualsiasi altra rockstar”.