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Sanremo

Le pagelle del fu Matia Bazar, prima serata

04 febbraio 2020 | 21.33
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Le pagelle del fu Matia Bazar, prima serata

Ecco le pagelle dell'esibizione dei 4 cantanti della sezione Nuove Proposte e dei 12 cantanti della sezione Big in gara nella prima serata del festival di Sanremo 2020, redatte 'a caldo' in esclusiva per AdnKronos dall'ex tastierista dei Matia Bazar, Mauro Sabbione.

NUOVE PROPOSTE

Eugenio in Via Di Gioia: pezzo decisamente interessante, si avvicina al mondo trap senza esserne parte. E preannuncia una scelta di canzoni orientate al mondo della radio, voluta da Amadeus. Il gruppo, dal nome bizzarro, interpreta molto bene la propria canzone, avranno margine di crescita se passano le forche caudine dello spareggio. Voto 6.

Tecla: Canzone pop ai limite del banale, il modo di cantare in levare, non nasconde l'emozione della giovane cantante. Anche il testo non lancia nessuna emozione, e ahimè la parola resilienza fa capolino anche qui. Voto 5.

Fadi: ricorda moltissimo il grande Cat Stevens, ottima presenza e simpatia comunicativa. La canzone è molto orecchiabile ed ovviamente radiofonica. Bella voce, sarebbe interessante ascoltare le altre sue canzoni. Voto 7

Leo Gassmann: il nome induce attenzione. E la presenza ed il DNA (soprattutto quello del nonno) evidentemente fanno la differenza. Voce interessante e potente e canzone costruita ed arrangiata egregiamente. Voto 9.

BIG

Irene Grandi: gli autori della canzone (Vasco e Curreri) sono al di sopra di ogni sospetto e ambiente pop. Ed Irene è la cantante rock del nostro firmamento.Tuttavia il brano, che ha pre-ritornello e ritornello, non si imprime immediatamente nell'immaginario. È un dato di fatto. Avrei preferito una canzone più intima e affascinante. L'interpretazione merita un plauso per la grande professionalità acquisita di Irene. L'outfit non convince, rimane semirock. Voto 5.

Marco Masini: buona la composizione della canzone, pop d'eccellenza per questa sua nona apparizione alla kermesse. L'orientamento del Festival sarà decisamente nazional-popolare e quindi Masini potrà piazzarsi egregiamente. Sufficiente, nonostante l'immagine hipster! Voto 6.

Rita Pavone: il coraggio fatto ad arte. Questo brano è decisamente interessante e Rita si colloca in una dimensione appunto di 'resilienza rock'. La sua lunga esperienza la porta ad esagerare un po' troppo, ad andare sopra le righe e la voce ormai ha i suoi limiti fisiologici ma il pubblico gradisce. Ed Amadeus sottolinea che sia in gara, invece che ospite. Outsider. Voto 6.

Achille Lauro: l'alieno che cadde su Sanremo. Lo scorso anno era una rivelazione, quest'anno è la conferma del suo personaggio border-music. Il brano mi piace, anche se l'orchestra lo porta in una dimensione musicale non ottimale, pur essendo diretta, finalmente, da una donna! Un bel voto per lui per l'interpretazione e per l'outfit super! Voto 7.

Diodato: altra canzone perfetta per il festival nazional-popolare. Forse questo potrebbe essere il suo anno, la canzone vola benissimo nell'etere radiofonico e lui conosce i meccanismi musicali ormai a sufficienza. Voto 8.

Le Vibrazioni: canzone con poco fascino musicale e narrativo. Testo decisamente banale e ripetitivo, meno male che il linguaggio dei segni aiuta la comprensione. Ottimi musicisti, ma dovrebbero ritrovare la spinta lacerante delle loro prime composizioni. Voto 5.

Anastasio: bellissimo brano rock e Anastasio merita stima e ammirazione. Ma sembra sul palco sbagliato, non per colpa sua, ma per colpa del palco. Lui è veramente 'bravissimo' ma è uscito dal suo binario. Il testo è splendido ma l'arrangiamento no. Voto 7.

Elodie: finalmente un decollo armonico e c'è lo zampino del vincitore dello scorso anno, Mahmood. Elodie è bravissima ha un groove innato e canta internazionalmente. Una canzone che avrà successo all'estero sicuramente. Ottima interpretazione, di gran classe e look splendido. Voto 9.

Bugo e Morgan: l'interpretazione non è delle migliori, Morgan è sottovoce, forse emozionato. Bugo è sempre Bugo. La canzone è volutamente 'Battiatesca' ma non chiude con gli anelli armonici tipici del maestro siciliano, rimane sospesa. Ma potrebbe piazzarsi nelle giurie demoscopiche. Voto 6.

Alberto Urso: è molto bravo, dotato di una grande voce. Ma la canzone è soltanto un pallido tentativo di ripetere i fasti di Bocelli e, più recentemente, quelli del trio Il Volo, barba curata compresa. La sua classifica sarà intermedia senza infamia e senza lode. Voto 5.

Riki: un ottimo brano, nell'arrangiamento interessante l'uso del vocoder, rimembranza degli anni '80. Ma Riki è veramente giovane e difficilmente sarò votato dalle generazioni più attempate. Il suo sarà comunque un buon Sanremo. Voto 6.

Raphael Gualazzi: povero Raphael, ultimo della sera. È il posto meno ambito dai cantanti: cantare dopo l'una, è inutile per rinforzare la popolarità. Ma lui è un outsider e un bravissimo pianista e l'importante è partecipare. La canzone chiude la serata sanremese, votata decisamente all'ascolto radiofonico ad oltranza. Voto 6.

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