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Sanremo, Junior Cally: "Salvini è un pesce grosso, preferisco le sardine"

04 febbraio 2020 | 07.54
LETTURA: 3 minuti

Sanremo, Junior Cally:

di Antonella Nesi

Non ho paura delle contestazioni. Affronterò con professionalità qualsiasi cosa accada, devo rispettare quel palco, la musica italiana, la canzone che porto”. Parla così Junior Cally raggiunto dai cronisti a bordo campo di una partita di calcetto, organizzata dal suo team con discografici e giornalisti. A chi gli chiede se voglia rispondere a Salvini, taglia corto: “Io sono un cantate non sono un politico, Salvini è un pesce grosso quindi non credo di rispondere”. E in effetti ai pesci grossi dichiara di preferire le sardine. In un'intervista a 'Leggo' aggiunge infatti: "Sardine tutta la vita", dice il rapper di Focene, in gara a Sanremo con 'No,grazie'. Che l'impegno politico non gli fosse estraneo si capiva già dal testo antipopulista del brano sanremese. E anche dall'invettiva contro i due Mattei della politica italiana: "Spero si capisca/che odio il razzista/che pensa al Paese/ma è meglio il mojito/e pure il liberista di centrosinistra/che perde partite/e rifonda il partito". Ma alla domanda se stia con i 5 Stelle, il rapper risponde: "No, nemmeno con loro". Per i pentastellati ha votato l'ultima volta. "Ma non lo rifarei mai", aggiunge. Per poi concludere: "Sardine tutta la vita".

Parlando con tutti i giornalisti torna a ribadire di trovare “strano” che, nonostante la sua partecipazione al festival fosse nota dal 31 dicembre e fosse stata annunciata in prima serata su Rai1 il 6 gennaio, “solo dopo gli ascolti dei brani per la stampa è la pubblicazione della famosa frase (che allude a Salvini e Renzi, ndr) puntualmente sono uscite fuori le polemiche sul mio passato. Mi viene da pensare male”, sottolinea.

Racconta che nelle ultime settimane “il male più grande è stato quello psicologico. Siamo partiti da 'chi è questo?' a essere il nemico pubblico numero uno”. Quanto al brano del 2017 finito nel mirino, il rapper dice: “Il linguaggio di ‘Strega’ non ha qualcosa di sbagliato, va capito. Chi non lo conosce deve cercare di capirlo. Non lo trovo assolutamente sbagliato. La canzone rappresenta uno spaccato di società, io sono contro la violenza di ogni tipo”.

“Se cominciamo a leggere le prime quattro righe, ci accorgiamo che è un elogio alla non violenza. Dico di non rispondere alla violenza con altra violenza ma con le parole”, prosegue Junior Cally, all’anagrafe Antonio Signore. “Purtroppo poi esiste pure quella parte lì, esistono delle ragazze che ti mandano certe foto su Instagram per ottenere un like o un follow“.

Il rapper non ci sta a passare come quello che scrive i testi sessisti e violenti: “Se noi andiamo ad aprire la mia discografia troviamo anche canzoni d’amore. Sono un ragazzo normale. Sono innamorato oggi e lo sono stato tante volte. Rispetto la donna assolutamente, io lì racconto una storia. Facciamo fiction, come esistono tanti film violenti, esiste il linguaggio violento anche nella musica”.

“Perché -chiede - non andate a sentire ‘Sigarette’ che parla d’amore così come ‘Capelli Rossi’ e che hanno avuto molti più streaming della canzone incriminata? Che tra l'laltro non è mai stata distribuita discograficamente: è solo un video messo su YouTube all’inizio della mia carriera”, insiste. “Io sono venuto qua per cantare il mio brano, non vedo l’ora di cantare. Io ho portato quel brano e di quel brano bisognerà parlare dal momento che io salgo su quel palco. Polemiche? No grazie”.

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