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Stefano Bollani: "Ho messo su disco il mio amore per Jesus Christ Superstar"

31 marzo 2020 | 16.32
LETTURA: 5 minuti

Il compositore e pianista dalla sua quarantena romana: "L'emergenza sanitaria ha reso lampante il potere 'curativo' della musica"

Stefano Bollani, fotografato dalla moglie, Valentina Cenni
Stefano Bollani, fotografato dalla moglie, Valentina Cenni

di Antonella Nesi

"Questo è un progetto a cui pensavo da tantissimi anni, poi l'anno scorso, mentre ero su un'amaca, ho detto: ora lo voglio fare. Per accorgermi poco dopo che quest'anno il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice avrebbe compiuto mezzo secolo: una coincidenza perfetta. Direi che è stata 'una chiamata'...". A 50 anni dalla pubblicazione dell’album originale “Jesus Christ Superstar”, Stefano Bollani ha deciso di crearne la sua personale versione al pianoforte.

Piano Variations on Jesus Christ Superstar” è il suo nuovo album, che esce il 3 aprile, ed è una versione totalmente inedita e interamente strumentale per pianoforte solo, ma che custodisce come un tesoro l’originale: “Ho scelto la forma del pianoforte solo perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me – spiega Bollani – E una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima”.

Non bisogna però aspettarsi una trascrizione intera per pianoforte solista. Stefano Bollani, grato per l’eccezionale permesso ricevuto da Andrew Lloyd Webber di reinterpretare la sua opera cult ("a scatola chiusa, sulla fiducia, prima di sentire l'album"), si è "liberamente, ma rispettosamente" avvicinato al capolavoro improvvisando sui motivi originali e sulle canzoni seguendo il suo guizzo giocoso e il suo spirito musicale, formato dalle tante tradizioni musicali, dai tanti generi e incontri che hanno influenzato, forgiato e consolidato quello che è considerato il suo linguaggio musicale. "La mia passione per 'Jesus Christ Superstar' viene da molto lontano, da quando a 14 anni ho visto per la prima volta il film. Da allora l'ho riguardato almeno 30 volte e poi ne ho viste delle versioni teatrali. Dopo una serata in un ristorante, passata a cantarla tutto a squarciagola con Elio e con Maurizio Crozza che come me la conoscono a memoria, avevamo pensato di portarla in scena anche noi... Poi non se n'è fatto niente. Ma la passione è rimasta: quest'inverno mi sono nascosto in un coro pur di tornare a cantarla", confessa l'artista in un'intervista all'Adnkronos.

E ancora, per omaggiare e per far sì che la sua musica trasmettesse il calore e la profondità dei personaggi meravigliosamente forti del film di Lloyd Webber & Rice, Bollani nel suo “Piano Variations on Jesus Christ Superstar” ha deciso di avere il pianoforte intonato a 432 Hz, una scelta inusuale che "permette di restituire un suono caldo, suadente, profondo e al tempo stesso un suono limpido".

Nell’album Stefano Bollani segue la trama della storia. Differentemente da quanto accade solitamente ai concerti del Maestro, che non sale mai sul palco con una scaletta stabilita a priori, in questo caso Bollani ha voluto "rispettare la struttura narrativa come punto fisso da cui partire per improvvisare all’interno dei singoli brani".

Tra i brani, ammette di avere "un pezzo del cuore": "Già lo era nel film ed è rimasto lo stesso anche nel disco, è 'Everything's Alright'", dice dalla sua quarantena romana, in compagnia della moglie Valentina Cenni e del cagnolino Jobim. "Io passo molto tempo al piano, poi per fortuna abbiamo il terrazzo. E Jobim ci regala anche la possibilità di uscire per portarlo a fare un giretto almeno un paio di volte al giorno. Quindi non mi lamento. Come tutti, sto utilizzando questo periodo per rimettere a fuoco tanti aspetti della mia vita, aiutato dalla musica, che favorisce l'armonia", sottolinea.

E a proposito del ruolo della musica, in questo periodo così particolare, Bollani dice: "Mai come in questo momento credo che tutti stiano percependo il potere curativo della musica".

"Da sempre - sottolinea Bollani - alla musica viene riconosciuto un potere di guarigione delle ferite dell'anima che per molti scienziati si estende anche al livello di benessere fisico vero e proprio. Un potere che si amplifica con la condivisione. E non a caso tra le prime manifestazioni di cui gli italiani hanno sentito il bisogno in questo periodo difficile di reclusione ci sono i flash mob musicali su terrazzi e balconi, che sono visti come fonte di ispirazione e come esempio di resistenza al malessere da tutto il mondo", aggiunge. "Io non faccio musica in terrazzo perché non saprei come portare in terrazzo il pianoforte. Però ho fatto le prime dirette Instagram della mia vita ed è stato divertente".

Con la tv, dove ha realizzato diversi programmi, in questo momento si guarda "da lontano": "Io non potrei mai fare una cosa senza la presenza in studio delle persone che interagiscono con me, quindi non è il momento giusto per pensare alla tv", ammette. Mentre tra le sue altre passioni musicali nate al cinema, dopo 'Jesus Christ Superstar' ("che era da solo in cima alla lista"), dice: "Ne ho una serie, tutti ex aequo al secondo posto. Ma potrei dire che quello che mi piacerebbe un giorno risuonare è un altro musical, 'The Rocky Horror Picture Show', che io ho conosciuto con il film di Jim Sharman ma apprezzato anche nella versione teatrale 'The Rocky Horror Show'".

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