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Guerritore a Conte: "A Rai extragettito canone per portare teatro in tv"

17 aprile 2020 | 15.19
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L'appello dell'attrice e regista: "Ci sono tanti spettacoli pronti ad andare in scena. Ne ho parlato con Salini, c'è apertura, ma governo e sponsor possono renderlo possibile"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

La prima parte della stagione teatrale 2020-2021, con tanti spettacoli pronti ma bloccati dall'emergenza sanitaria, vada in scena sulla Rai. È l'appello rivolto da Monica Guerritore al premier Giuseppe Conte, al quale chiede di rendere possibile economicamente la messa in scena e le riprese televisive delle produzioni, conferendo alla Rai l’extragettito del canone, così che l'operazione "non costi un solo euro di più agli utenti", ma "possa offrire loro un prodotto che riveste un grande valore, etico e culturale".

"Il mondo come lo conoscevamo è uscito dai suoi cardini, il nostro universo è stato scosso. E saranno i racconti, quelli letterari, teatrali, cinematografici, pittorici, musicali a dare forma a tutto questo", spiega all'Adnkronos l'attrice, che nei giorni scorsi ha inviato a Conte una lettera aperta su questo tema. "È una sfida, lo so, ma io sono abituata a gettare il cuore oltre l'ostacolo", sottolinea. Sfida che sembra essere stata raccolta dall'ad Rai, Fabrizio Salini. "Gli ho mandato il mio appello - racconta Guerritore - e mi ha risposto subito. Si è mostrato molto sensibile. C'è grande apertura da parte della Rai. Ora stiamo strutturando l'idea dal punto di vista della praticabilità degli studi rispettando il distanziamento sociale e dal punto di vista assicurativo". Ma la richiesta è rivolta in prima istanza alla presidenza del Consiglio, "non perché possa intervenire sulla Rai ma perché può renderla possibile economicamente".

"Ci sono tanti spettacoli pronti ad andare in scena, non solo il mio ma penso anche a quelli di Massimo Ranieri, Gabriele Lavia, Alessio Boni, Michele Placido, Giuliana De Sio. Spettacoli per tutti i gusti, con personaggi che hanno una storia e un notevole appeal sul pubblico. E per chi non riuscisse ad andare in scena in questa nuova forma di commistione tra teatro e tv, si potrebbe creare un fondo di solidarietà", sottolinea.

"I teatri - ribadisce Guerritore - molto probabilmente resteranno chiusi nella prima parte della stagione (ottobre 2020 - gennaio 2021). Un intervallo troppo lungo. Che sia la televisione pubblica, il luogo della Cultura che arriva a tutti, a riservare spazio e tempo per portare nelle case il teatro sarebbe un bel segnale anche per la Rai. Non parlo di tirare fuori vecchie registrazioni ma di lasciarci fare il Teatro". E per farlo c'è bisogno di soldi: "Abbiamo bisogno della disponibilità di studi dove allestire le nostre scenografie. Abbiamo bisogno di affiancare ai nostri tecnici i tecnici televisivi, ai nostri registi i registi televisivi per la ripresa e il montaggio o la diretta. Un melting pot che può fare bene a tutte e due le discipline". Ma un aiuto potrebbe arrivare anche dagli sponsor: "Chiedo agli imprenditori italiani che già fanno molto per la cultura di sponsorizzare il nostro teatro. Io mi metto a disposizione come testimonial", conclude. "Credo che se mettiamo insieme idee e volontà possiamo realizzare un gran bel progetto!"

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