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Mondo Rai/appuntamenti e novità

20 gennaio 2020 | 20.43
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(IPA)
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Domani Laura Pausini torna su Rai1, alle 21.35, con Stasera Laura – Ho creduto in un sogno, il grande concerto evento che segnò nel 2014 il suo debutto televisivo, direttamente da una delle location italiane più magiche e suggestive: il Teatro Antico di Taormina. “Sono felice che la Rai riproponga questa serata storica per me, in questo momento di grande vuoto e difficoltà per tutti. Per me la serata di Taormina ha un grande valore affettivo, è la festa per i miei 20 anni di carriera, vent’anni della mia vita attraverso le mie canzoni. E spero con la mia musica e i miei racconti di fare un po’ di compagnia alle persone che sono a casa.” Reduce dal successo del suo Greatest Hits World Tour e dalla serata trionfante al The Theater at Madison Square Garden di New York, Laura Pausini aveva scelto infatti l’Italia e Rai1 per festeggiare in tv i suoi 40 anni - di cui 20 vissuti in giro per il mondo – e una straordinaria carriera internazionale. Il 21 aprile sarà possibile rivivere, dopo 6 anni, il racconto in prima persona di una vita fatta di musica e successi, dove le canzoni sono le vere protagoniste. Accanto a Laura tanti amici e colleghi speciali le cui strade – nel corso di questi 20 anni di carriera - si sono incrociate: Biagio Antonacci, Malika Ayane, Claudio Baglioni, Paola Cortellesi, Emma, L’Aura, La Pina, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Noemi, Raf, Paola Turci e Syria. Tra i momenti più emozionanti della serata Pippo Baudo che ricorda in apertura l’inizio della carriera di Laura con le immagini della vittoria a Sanremo e il duetto virtuale con Lucio Dalla con il brano Felicità.

Una dichiarazione d'amore per la Terra, un omaggio al pianeta e alle creature che lo abitano: “Earth – un giorno straordinario”, in onda su Rai2domani aprile alle 21.20. L'inconfondibile voce di Diego Abatantuono accompagna gli spettatori alla scoperta di continenti, oceani, ghiacciai: luoghi incontaminati popolati dai protagonisti delle tante storie che si intrecciano sullo schermo. Una finestra sul mondo naturale che consente a grandi e piccoli di osservare gli animali in azione, zebre, pinguini, giraffe: le loro vite scorrono parallele nell'arco di un'unica indimenticabile giornata. Una produzione che ha richiesto cinque anni di riprese.

Un grande amore messo alla prova dal tempo in un film diretto dal grande regista turco Ferzan Ozpetek sarà protagonista domani alle 21.10 su Rai Movie. “Allacciate le cinture”, racconta la storia di Elena, interpretata da Kasia Smutniak, una donna che conduce una vita tranquilla fino a quando si invaghisce di un meccanico rozzo, volgare e razzista. Un salto temporale ci fa conoscere la coppia a distanza di tredici anni, le vite si sono realizzate ma una turbolenza ha messo alla prova la vera natura dei loro sentimenti e dei loro legami che li costringerà a ridefinire tutte le regole della vita. Ferzan Ozpetek, regista di film corali, riserva particolare cura e attenzione a tutti i personaggi: Carla Signoris e Elena Sofia Ricci sono indimenticabili nei ruoli della madre afflitta e della zia stravagante, Paola Minaccioni, Carolina Crescentini, Giulia Michelini e Luisa Ranieri interpretano personaggi in cui si possono esprimere al meglio, così come Francesco Arca, Filippo Scicchitano e Francesco Scianna.

Fontana e De Luca a 'Porta a Porta' su Rai1 - 'Patriae' su Rai2

Domani alle 23.50 su Rai1, i presidenti della regione Lombardia Attilio Fontana e della Campania Vincenzo De Luca si confronteranno a “Porta a Porta” intervistati da Bruno Vespa.

In occasione del Natale di Roma, nel corso della puntata di Patriae, in onda domani alle 23.20 su Rai2, Max Giusti farà un suo speciale augurio a tutti gli italiani direttamente dai musei Capitolini con lo sfondo dei Fori Imperiali, uno dei panorami più belli del mondo. L’iniziativa del Comune di Roma andrà poi in onda, in versione integrale, mercoledì 22 aprile sul sito e sui social di Roma Capitale. Un messaggio di speranza e di coraggio mentre il Paese si prepara alla fase due della pandemia da coronavirus. Della riapertura, infatti, si parlerà nel corso della puntata con gli ospiti di Annalisa Bruchi affiancata da Alessandro Giuli e Aldo Cazzullo. Dopo la lunga quarantena gli italiani quest’estate potranno andare in vacanza?Al dibattito parteciperanno, Bernabò Bocca, presidente di federalberghi, Philippe Daverio, storico dell’arte e Paolo Crepet, psichiatra e sociologo. Il turismo è uno dei settori che più ha sofferto durante il “lockdown”, come mostreranno alcuni servizi filmati. Niente gite, niente partite, niente vita sociale, l’unica consolazione sono le mille iniziative culturali on line: musei, concerti, conferenze. Molte “astinenze” dunque per gli italiani in quarantena come racconta l’editoriale di Alessandro Giuli. Nonostante l’emergenza Covid le università italiane hanno sempre continuato a funzionare grazie al web. Se ne parlerà con il Ministro dell’università e della ricerca scientifica Gaetano Manfredi. La fase due prevede tra l’altro maggiori controlli e meno privacy: a discuterne con il magistrato Alfonso Sabella anche Maurizio Gasparri di Forza Italia e Alessandra Ghisleri, sondaggista che sa molto bene cosa ne pensano gli italiani. Malgrado la quarantena il crimine ha trovato il modo di sopravvivere, come si racconterà attraverso un servizio filmato e il fact checking con i dati sulla criminalità ai tempi del coronavirus. Non mancheranno come sempre le pagelle di Aldo Cazzullo sui personaggi della settimana.

Un incontro - scontro sulla situazione del cinema italiano tra Mario Monicelli e Nanni Moretti nel “Match” di Alberto Arbasino che Rai Cultura ripropone domani alle 22.10 su Rai Storia. Nel corso del dibattito su generi e contenuti, problemi economici, strategie produttive e distributive, utilizzo degli attori, differenze tra vecchia e nuova regia, intervengono anche attori e addetti ai lavori. Protagonisti della puntata del 14 dicembre 1977 un regista emergente, il 24enne Nanni Moretti, e uno già molto affermato, il 62enne Mario Monicelli. Due modi di intendere il cinema quasi all'opposto, sia pure nello stesso genere, la commedia cinematografica italiana. In quel '77 i due sono reduci da due successi: Nanni Moretti vede l'affermazione del suo primo lungometraggio "Io sono un autarchico", girato in 16 millimetri e che, dopo una stagione di successi nei maggiori "cineclub", viene addirittura trasmesso sulla Rete 2, la sera del 15 ottobre 1977. Mario Monicelli, invece, raccoglie i frutti del successo - una nomination a Cannes e una lunga lista di premi ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento - del suo film "Un borghese piccolo piccolo", il cui soggetto è tratto da un romanzo di Vincenzo Cerami, e che vede l'interpretazione di uno strepitoso Alberto Sordi. Nanni Moretti veste i panni del "giovane contestatore", attacca il "maestro" Monicelli, sui costi dei film, sul ricorrere ai "grossi nomi" per il cast, addirittura alla pratica di avere aiuti registi "a vita". Si arriva a dibattere del cinema americano emergente di quegli anni, quello di Spielberg e di Scorsese, che vede su posizioni opposte i due registi, dove Moretti prevede un ritorno al predominio di Hollywood al box office. Al dibattito partecipano gli sceneggiatori Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, della generazione di Monicelli, e un più giovane sceneggiatore Cesare Frugoni. Infine, dicono la loro sul "maschilismo" del cinema italiano le attrici Norma Jordan, Carla Tatò e Angelica Ippolito.

'Quel che sapeva Maisie' su Rai5 - Su Rai Storia 'Le Grandi Donne'

Divisa tra i genitori in lite, la piccola Maisie accetta con pazienza le poche attenzioni che i due le riservano, costretta a crescere prima del tempo. È il film con Julianne Moore e Steve Coogan “Quel che sapeva Maisie”, adattamento in chiave moderna del romanzo omonimo di Henry James. Il film, in onda domani alle 21.15 su Rai5, è proposto senza interruzioni pubblicitarie e anche in lingua originale. Sullo sfondo di una New York frenetica e scintillante, la piccola Maisie si ritrova contesa nella causa di divorzio tra la rockstar Susanna, affettuosa ma distratta, e il mercante d'arte Beale, sempre in viaggio d'affari. La bambina viene affidata al padre e a Margo, la nuova moglie di Beale nonché giovane tata di Maisie. Per vendetta, Susanna decide quindi di sposare il giovane barman Lincoln. Maisie, però, sembra stare bene solo quando è insieme a Margo e Lincoln, unici davvero capaci di darle tenerezza e attenzione, e destinati forse ad essere qualcosa di più che nuovi componenti di una famiglia allargata. Regia di Scott McGehee, David Siegel. Nel cast anche Alexander Skarsgård, Onata Aprile, Joanna Vanderham.

Un ritratto di Eleanor Roosevelt, moglie di Franklin Delano Roosevelt, presidente Usa dal 1933. Lo propone il documentario per il ciclo ”Grandi Donne”, in onda domani alle 21.10 su Rai Storia. In primo piano, la vita di una donna che a un certo punto, con il suo impegno nei movimenti femministi e nella tutela dei diritti civili, con la sua visione attenta delle dinamiche e della realtà circostante, diventerà non solo una semplice first lady relegata nell’ombra del presidente, ma una vera e propria protagonista del suo tempo. Senza dimenticare il suo contributo all’elezione del marito alla presidenza degli Usa.

Un’opera del grande repertorio operistico italiano: è la celeberrima edizione de "I due Foscari" di Giuseppe Verdi andata in scena al Teatro alla Scala di Milano nel 1988 quella che Rai Cultura propone domani alla 17.30 su Rai5. La direzione musicale è di Gianandrea Gavazzeni, mentre la regia è affidata a Pierluigi Pizzi che parla così di quell’allestimento: “In questa forzata permanenza in casa – dice Pizzi – è necessario restare attivi: fare ginnastica, lavorare, leggere, ascoltare musica. La televisione ci aiuta a passare il tempo e Rai Cultura ci dà l’occasione tra l’altro di rivedere spettacoli che abbiamo amato. Nei giorni scorsi ho rivisto con diletto opere che ho messo in scena alla Scala: Maria Stuarda di Donizetti e Il cappello di paglia di Firenze di Rota. Ora vedo programmato I due Foscari di Verdi. È un’opera che ricorre frequentemente nel mio lungo rapporto con Verdi. Il primo incontro è a Roma al Teatro dell’Opera nel 1968, come scenografo, insieme a Giorgio De Lullo regista e Bruno Bartoletti direttore. Lo stesso anno lo spettacolo va in tournée al Met di New York e in seguito è invitato alla Lyric Opera di Chicago, inizio di una lunga fortunata collaborazione con questo teatro. Nel 1979, come regista, metto in scena I Foscari al Teatro alla Scala, con Chailly direttore e nel cast Cappuccilli e Katia Ricciarelli. La ripresa in Scala del 1988 trasmessa ora da Rai5 vede sul podio Gianandrea Gavazzeni, protagonista Renato Bruson. Ho immaginato una nuova versione per l’Opera di Nizza nel ‘94, e un’altra ancora diversa a Roma, diretta da Bartoletti, per i 40 anni di carriera di Bruson. Nel progettare quest’opera per la Scala – conclude il regista – ho voluto shakespearianamente rappresentare, su due livelli, in alto il potere, come espressione di precarietà e crudeltà, col Doge Francesco nella sua astratta autorevolezza e nella sua tormentata solitudine; in basso il figlio Jacopo, vittima strappata agli affetti familiari, ingiustamente sacrificato alla ragion di stato”. Protagonisti sul palco sono il baritono Renato Bruson nella parte di Francesco Foscari, il tenore Alberto Cupido in quella di suo figlio Jacopo, e il soprano Linda Roark-Strummer come Lucrezia Contarini, moglie di Jacopo e nuora di Francesco. La regia televisiva è a cura di Tonino Del Colle.

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