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Conservatorio Santa Cecilia: "Termoscanner, plexiglass e mascherine per ripartenza"

13 maggio 2020 | 15.01
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Il direttore Giuliani all'Adnkronos: "Aperte ammissioni, se necessario con videoregistrazione"

Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)
Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)

"Abbiamo aperto le ammissioni al prossimo anno, e se l'emergenza continua i candidati potranno anche essere selezionati inviando una videoregistrazione". A dirlo in un'intervista all'Adnkronos è il direttore del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma Roberto Giuliani, che fa il punto sui problemi che l'istituzione ha dovuto e deve affrontare in questo momento di emergenza dovuto alla pandemia e sull'organizzazione della ripartenza.

"Sono d'accordo che si debba ripartire al più presto anche con la concertistica e le stagioni operistiche all'esterno -dice Giuliani- All'estero si è già verificato che si siano realizzate delle performance, mantenendo degli strettissimi protocolli di sicurezza. Facendo dei tamponi agli esecutori, facendo suonare gli archi in mascherina e i fiati divisi da plexiglass, perché si sa che le loro emissioni arrivano a metri di distanza".

Per il direttore della prestigiosa istituzione, che raccoglie giovani talenti da 40 paesi in tutto il mondo, "va quindi studiata una logistica, purtroppo vanno ridotti gli ensemble, gli organici, eventualmente utilizzate le grandi quantità di trascrizioni per ensemble più ridotti che già ci sono, oppure commissionate appositamente come faceva la Rai nel primo cinquantennio del secolo scorso per eseguire il grande repertorio con formazioni più ridotte".

Ovviamente, sottolinea il direttore, "questo comporterà purtroppo anche una contrazione del pubblico, perché con i controlli, le sedie a distanza il concerto e l'opera non avranno più il loro appeal. Per cui temo che sia necessario prevederne una parte di diffusione a pagamento attraverso piattaforme, ad esempio potrebbe essere la Rai che mette a disposizione il proprio spazio per la diretta televisiva. Pagamento modesto direi, perché c'è anche un problema economico".

Se ci saranno tutte queste disposizioni di sicurezza "sarei ben contento che i miei studenti possano partecipare a stagioni organizzate da esterni o addirittura da noi all'esterno -sottolinea Giuliani- Finora la mia preoccupazione è stata quella di garantire la didattica, perché la concertistica è sempre fortemente correlata alla didattica, in una istituzione formativa come la nostra".

E riguardo all'organizzazione del sistema didattico, il direttore del Conservatorio di Santa Cecilia fa sapere che "si è attivata una didattica a distanza per tutte le discipline che è possibile erogare a distanza. Più semplici quelle teoriche e compositive, più difficili quelle performative come canto, strumenti a fiato, pianoforte, impossibile ovviamente la musica d'insieme. Su questo dobbiamo ancora attrezzarci",

Un problema è costituito anche dagli esami, e su come organizzare il protocollo in sicurezza. "Io tengo molto che gli studenti anche in questo periodo di emergenza si diplomino in sala accademica, che è acusticamente perfetta come la nostra -dice Giuliani- e non registrando da casa in maniera difettosa. Come estrema ratio, saranno presenti gli studenti in sala e la commissione collegata in streaming".

Da settembre-ottobre "pensiamo si possa gradualmente ricominciare a fare lezione in presenza, naturalmente rispettando tutte le disposizioni di sicurezza, disinfezioni, pulizie straordinarie, colonnine di scanner termico all'entrata e plexiglass nelle aule", spiega il direttore.

Che conclude con uno sguardo al futuro: "La gran fatica di questo periodo forse ci consegnerà un Conservatorio un po' diverso. Io non sono molto innamorato della didattica a distanza, perché il rapporto tra studenti e insegnanti nelle discipline performative deve essere molto stretto oltre che continuo. Ci lascerà di positivo per alcune materie che si potranno gestire online. Ma la musica si fa in presenza, la musica si fa insieme".

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