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Mondo Rai/appuntamenti e novità

28 maggio 2020 | 20.09
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Milano, aprile 2020. Un cittadino qualunque, Massimo Cirri, come tutti ha passato gli scorsi mesi chiuso in casa, mentre medici e infermieri si spendevano senza sosta per salvare vite. Una malattia grave, di quelle che interrogano sulla vita e sulla morte, ha attraversato Massimo. E’ stato curato bene, è guarito. E' tornato a fare il suo lavoro di conduttore radiofonico. Da tempo aveva iniziato ad interrogarsi su questa straordinaria macchina, il Servizio Sanitario Nazionale, che fornisce cure, assistenza, accertamenti, medicine a tutti e senza chiedere denaro. Da dove arriva questa visione del mondo? La salute è un diritto? “Quello che serve", un documentario di Chiara D'Ambros e Massimo Cirri, con le musiche di Stefano Bollani, in onda domani alle 23.10 su Rai3, cerca di dare delle risposte con le testimonianze di Gino Strada, Milena Gabanelli, Umberto Galimberti e l'epidemiologo Sir Micheal Marmot. Andando a cercare le radici profonde, il doc torna indietro nel tempo e riscopre una donna coraggiosa, Tina Anselmi, e una Repubblica Partigiana, e piccoli grandi esempi dello straordinario Capitale Umano che del SSN incarna il valore profondo. Un SSN a lungo dimenticato, dato per scontato, minacciato - come testimonia un gruppo di cittadini che difendono il loro ospedale - e ora, in tempi di Covid-19, riscoperto. Ma riusciremo a ricordarcelo, dopo?

Rai Movie (canale 24 del digitale terrestre) trasmette due film e racconta le battaglie contro i tentativi di negare l’olocausto. Domani alle 21.10, andrà in onda “La verità negata”, il film processuale di Mick Jackson, con Rachel Weisz nei panni della scrittrice Deborah Lipstadt. Accusata di diffamazione dal negazionista David Irving fu costretta a dimostrare in tribunale la verità storica della Shoah. Sabato 30 maggio, sempre in prima serata, Christopher Plummer è il protagonista di “Remember”. Il film del regista armeno Atom Egoyan narra la storia di amicizia tra due anziani che hanno vissuto l’orrore di Auschwitz. L'anziano Zev decide di vendicarsi andando alla ricerca dell'aguzzino nazista responsabile della morte della sua famiglia. La sua intenzione è quella di ucciderlo, ma troverà una sconvolgente verità.

Nel maggio 2019 al Palazzo delle Scintille - il suggestivo padiglione art nouveau dell’Ex Fiera Campionaria di Milano che nel 1946 ospitò la stagione estiva del bombardato Teatro alla Scala – è stata battezzata LaFil-Filarmonica di Milano. Per l’occasione, Daniele Gatti ha diretto l’integrale sinfonica di Robert Schumann in due giorni di appuntamenti gratuiti che hanno raggiunto oltre tremila spettatori. A un anno di distanza, l’Orchestra festeggia i primi dodici mesi di attività proponendo su Rai Radio 3 e per la prima volta in assoluto in radio tutti i concerti diretti da Gatti nel 2019 e dedicati al Romanticismo tedesco: l’integrale delle sinfonie di Schumann e Brahms, insieme alle Variazioni per orchestra su un tema di Haydn e alla Tragische Ouvertüre (Ouverture tragica), entrambe di Brahms. Il progetto radiofonico è stato reso possibile grazie a Musicom.it, che fin dal primo concerto ha messo a disposizione dell’orchestra e del Maestro Gatti la sua esperienza per la realizzazione di tutte le registrazioni audio. A inaugurare la rassegna radiofonica, saranno la Prima e la Terza Sinfonia di Schumann, domani alle 21. Si proseguirà venerdì 5 giugno, alle 20.30, con la Seconda e la Quarta di Schumann. Appuntamento successivo venerdì 12 giugno, sempre alle 20.30 (replica anche sabato 20 giugno alle 12), con l’Ouverture tragica e la Prima Sinfonia di Brahms (registrate al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano lo scorso autunno, in collaborazione con la Società del Quartetto di Milano, come tutti gli altri lavori di Brahms eseguiti da LaFil). Venerdì 19 giugno alle 20.30, saranno invece trasmesse la Terza, alle (20.30) e la Seconda Sinfonia (alle 21.40) di Brahms. Infine, venerdì 26 giugno alle 20.30, sarà la volta de le Variazioni per orchestra e la Quarta Sinfonia di Brahms.Prima di ogni concerto Daniele Gatti introdurrà il programma. La compagine è nata con una formula innovativa che affianca le prime parti di grandi complessi internazionali come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Gewandhausorchester e l’Orchestra della Metropolitan Opera di New York da un lato, e gli strumentisti più promettenti delle nuove leve dall’altro. Il progetto radiofonico è stato reso possibile grazie a Musicom.it, che fin dal primo concerto ha messo a disposizione dell’orchestra e del Maestro Gatti la sua esperienza per la realizzazione di tutte le registrazioni audio.

Su Rai Storia 'La guerra segreta' - su Rai5 'Le grandi sfide alla natura'

“Polo Nord” fu un’elaborata operazione orchestrata dai tedeschi: il 17 giugno 1942 riuscirono a catturare un agente britannico, scoprendo la fitta ed elaborata rete di spie inglesi trapiantate in Olanda all’inizio della guerra, che avevano il compito di sostenere la resistenza inviando informazioni alla propria intelligence. La maggior parte di questi agenti venne così intercettata, catturata e inviata nei campi di concentramento. Una vicenda ripercorsa da “La guerra segreta”, in onda domani alle 21.10 su Rai Storia (canale 54). Molte sono le teorie su quella che rappresentò uno dei più grandi disastri dell’intelligence britannica di tutta la Seconda Guerra Mondiale. Tra le varie ipotesi, si pensa che la responsabilità fu di due agenti tedeschi che riuscirono a portare avanti, egregiamente, il loro doppiogioco.

Lo scontro con un gigante del mare tra i reef più rigogliosi del mondo, un duello con i tori selvaggi negli acquitrini più remoti d’Europa, la caccia a un pesce mastodontico nelle foreste dell’Amazzonia: sono le sfide al centro del nuovo appuntamento con la serie “Le grandi sfide alla natura”, in onda domani alle 14.50 su Rai5 (canale 23). Protagonisti della puntata gli habitat forgiati dall’acqua più mutevoli e imprevedibili, spesso al limite della sopravvivenza umana. Ogni episodio racconta la storia di coloro che vivono negli angoli più aspri del nostro pianeta, dimostrando come queste meraviglie del mondo naturale siano in grado di plasmare l’esistenza degli uomini che hanno avuto il coraggio di farne la loro casa.

Una raccolta con la maggior parte delle apparizioni in Tv di Giuseppe Ungaretti (1888-1970). È il tributo che Rai Teche dedica a uno dei più grandi poeti italiani del '900 in occasione del cinquantesimo anniversario della morte - a Milano il 1° giugno del 1970 - e che sarà pubblicato su RaiPlay a partire da domani. La raccolta delle sue interviste e delle sue letture davanti alle telecamere della Rai sarà introdotto da un filmato originale realizzato da Rai Teche per RaiPlay nel quale rivivono l’opera del poeta e la sua forza espressiva, anche grazie alle letture, principalmente di lettere d’amore, dell’attrice Iaia Forte. Giuseppe Ungaretti aveva una straordinaria capacità di raccontare con chiarezza la poesia e di leggerla con una tensione drammaturgica fuori dal comune, e questo lo ha reso non soltanto un poeta studiato in ogni sede critica e accademica, ma anche un poeta molto amato dal pubblico, che seguiva con grande partecipazione le sue apparizioni televisive. L'omaggio di Rai Teche al grande poeta, scrittore e traduttore italiano si completa con la raccolta “Giuseppe Ungaretti, vita d'un uomo” online dal 1° giugno sul sito www.teche.rai.it con rarissimi contributi d'archivio televisivi e radiofonici. Tra questi, un toccante filmato del 1969 in cui il poeta recita la propria poesia "Tu ti spezzasti", tratta dalla raccolta "Il dolore", pubblicata nell'immediato dopoguerra.

Su Rai Storia le imprese di Fausto Coppi - su Rai3 'Quante Storie'La storia di Fausto Coppi, tra imprese sportive e aneddoti meno conosciuti. La ripercorre il documentario che Rai Cultura dedica al Campionissimo domani alle 23.05 su Rai Storia (canale 54), per il ciclo “Italiani”. Coppi nasce a Castellania, in provincia di Alessandria, il 15 settembre 1919: giovane garzone, a quindici anni compra la sua prima bicicletta. E diventa campione giovanissimo: a soli vent’anni vince il suo primo Giro d’Italia, il 9 giugno 1940, il giorno prima dell’entrata in guerra dell’Italia. Coppi viene arruolato e trasferito in Africa: fatto prigioniero dagli Inglesi, trascorre quasi due anni in campi di prigionia. Riesce a rientrare in Italia, a Napoli, solo alla fine del 1944. Appena finita la guerra, parte in bicicletta da Caserta, verso casa: percorre oltre 800 km fino a raggiungere la sua Castellania. Nel 1946, in un Paese distrutto, riparte il Giro d’Italia: comincia allora la mitica rivalità con Gino Bartali. Nel 1949 la consacrazione: Coppi è il primo ciclista ad aggiudicarsi Giro e Tour de France nello stesso anno ed è ormai per tutti il “Campionissimo”. Collezionerà tante vittorie nelle classiche, nelle corse a tappe e il titolo di Campione del mondo su strada a Lugano. Importanti i primi anni ’50 anche nella sua vita privata: a 28 anni muore l’amato fratello Serse, anche lui ciclista, durante una gara. Si separa dalla moglie, con cui aveva avuto una figlia, e inizia una relazione con Giulia Occhini, la “dama bianca”. Il fatto suscita grande scandalo e problemi giudiziari. Dalla loro unione, nel 1955, nasce il figlio Faustino. A fine 1959 Coppi viene invitato a partecipare a una gara in Africa. Qui contrae la malaria. Torna in Italia, ma la malattia, non diagnosticata, lo porta rapidamente alla morte il 2 gennaio 1960, a soli 40 anni.Malattia e salute: due stati che consideriamo sempre in secca alternativa. Ospiti della puntata di “Quante Storie” in onda domani alle 12.45 su Rai3, il virologo Alberto Mantovani e il filosofo Sergio Givone che spiegheranno fino a che punto siano invece labili i confini della nostra integrità fisica e mentale, illuminando le reazioni che l'organismo umano mette in atto quando è aggredito da un nemico, sia esso un virus o la paura. Una rivisitazione del concetto di immunità che, nel pieno della battaglia contro il coronavirus, ci definisce forti e fragili allo stesso tempo. Un omaggio a tre grandi artisti italiani del Novecento. Lo propone il programma di Rai Cultura “Art Night” che nell’appuntamento in onda domani alle 21.15 su Rai5 (canale 23) racconta l’arte di Emilio Vedova, Maria Lai e Gilberto Zorio. Si comincia con il racconto della mostra "Emilio Vedova" a Palazzo Reale a Milano, l’ultima curata da Germano Celant, Direttore scientifico e artistico della Fondazione Vedova. Un filmato realizzato e concesso dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova come omaggio a Celant, ad un mese esatto dalla scomparsa (29 aprile 2020). La mostra, tra le più importanti mai dedicate a uno dei più autorevoli artisti del ‘900, è nata con un progetto e un allestimento che vedono la spettacolare Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale quale luogo espositivo ideale, proponendo una chiave insolita per esprimere il linguaggio artistico del pittore. In questo contesto sono esposte circa 70 opere, alcune delle quali di imponenti dimensioni, tra cui il celebre “Absurdes Berliner Tagebuch '64” che è possibile vedere nella sua integrità. A seguire, la serata di “Art Night” prosegue con il documentario di Maddalena Bregani “Sulle tracce di Maria Lai”, un racconto circolare che inizia e termina a Ulassai, il villaggio nel cuore selvaggio della Sardegna dove Maria Lai (Ulassai 1919 - Cardedu 2013) è nata e dove è tornata a vivere negli ultimi anni della sua vita. Il viaggio continua a Roma, dove Maria Lai ha vissuto per anni, dopo avere lasciato la Sardegna. La sua ricchissima produzione artistica realizzata dalla metà degli anni Sessanta - i Telai, le Tele cucite, i Pani, le Scritture - è messa in scena nella grande retrospettiva al MAXXI e commentata dal direttore del MAXXI Arte Bartolomeo Pietromarchi e dalla co-curatrice della mostra Luigia Lonardelli. La Galleria degli Uffizi di Firenze ha dedicato all’artista una grande mostra nel 2018: “Maria Lai. II filo e l’infinito” e nel 2019, in occasione del centenario della nascita, è stata realizzata una grande retrospettiva al MAXXI di Roma, dal titolo "Tenendo per mano il sole". Nello stesso anno, l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi le ha dedicato la mostra monografica “Maria Lai: Seguite il ritmo”. La serata di “Art Night” si chiude con un prezioso documento delle Teche Rai, “Gilberto Zorio, viaggio di una canoa”, che racconta una delle più famose opere dell'artista.

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