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Pappi Corsicato: "Sto pensando al sequel di 'Vivi e Lascia Vivere''

02 giugno 2020 | 09.22
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Il regista della serie campione d'ascolti della stagione all'Adnkronos: "Strafelice del successo della mia prima fiction. Ha vinto la luce di Napoli". E intanto prepara il ritorno teatrale al Maschio Angioino il 25 giugno.

Il regista Pappi Corsicato con Elena Sofia Ricci  sul set di 'Vivi e Lascia Vivere'
Il regista Pappi Corsicato con Elena Sofia Ricci sul set di 'Vivi e Lascia Vivere'

di Antonella Nesi

"È stata un'esperienza talmente bella e gioiosa, sia sul set che nella messa in onda, che forse ho trovato la soluzione per far proseguire la serie, anche se era pensata per chiudersi in una stagione". Pappi Corsicato è raggiante per il successo ottenuto dalla sua prima regia di una serie tv, 'Vivi e Lascia Vivere', andata in onda su Rai1 per 6 giovedì e risultata campione d'ascolto del mese di maggio con quasi 7 milioni di spettatori a puntata e uno share che ha superato anche il 25%. "La cosa bella è che ha messo insieme un pubblico totalmente trasversale, dall'intellettuale ai teenager. E in tanti mi hanno scritto chiedendo il sequel", racconta il regista napoletano all'Adnkronos. "La serie in realtà era pensata per finire nella prima stagione, con tutte le storie che si chiudevano. Ma la felicità è stata talmente tanta che ci ho pensato e forse ho trovato l'idea giusta. Chiaramente, però, non ve la svelerò", aggiunge sibillino.

La storia di Laura (Elena Sofia Ricci), della sua lotta per risollevarsi dopo la misteriosa morte del marito (Antonio Gerardi), dei suoi tre figli (interpretati da Silvia Mazzieri, Carlotta Antonelli e Giampiero De Concilio) e della relazione ritrovata con una vecchia fiamma dalla fedina penale opaca (Massimo Ghini), è piaciuta a tantissimi e, dopo il passaggio su Rai1, è ora disponibile si RaiPlay. Ma sui motivi che ne hanno decretato il successo della prima messa in onda, Pappi Corsicato ha le idee abbastanza chiare: "Io credo che l'energia positiva respirata sul set, nonostante l'impegno e la fatica per girare 10-12 scene al giorno, deve essere arrivata anche al pubblico". Corsicato mette in conto anche un effetto 'clausura' sugli ascolti: "Sicuramente la gente in un momento come questo aveva voglia di immergersi in un'ambientazione come quella della mia Napoli, con tanta luce e colori, sul mare". Ma a piacere è stato anche il mix inedito di generi proposto da 'Vivi e Lascia Vivere': "Dentro c'è la commedia ma anche il dramma, l'azione e persino il thriller. Credo che il pubblico abbia apprezzato questa assenza di monotonia, che li portava dal momento famiglia al momento camorra", spiega sorridendo.

Per il regista insomma "è stato un tale spasso, che - dice - sono davvero molto grato alla Rai e al produttore Bibi Film per avermi dato questa possibilità: è stata la mia prima serie di fiction e spero davvero che non sia l'ultima. E pensare che sono partito terrorizzato, soprattutto sui tempi. E invece tutto ha funzionato alla perfezione", confessa il regista, che finora ha alternato il cinema con i documentari e il teatro e in questi giorni sta montando un documentario su Pompei prodotto da Sky Arte Hub, Nexo Digital e Ballandi destinato ad essere distribuito in mezzo mondo. E in attesa di poter tornare a girare cinema ("ho scritto molto in quarantena, ho più di un'idea da trasformare in film", dice) sarà tra i primi a tornare sul palcoscenico teatrale nella Fase2 con 'La Chunga', adattamento napoletano dall'omonima pièce di Mario Vargas Llosa, con Cristina Donadio e Francesco Di Leva che avrebbe dovuto debuttare il 25 marzo al Mercadante di Napoli ma che è stata rinviata per il coronavirus ed ora alzerà il siperio il 25 giugno al Maschio Angioino: "Saremo tra i primi a tornare con il teatro all'aperto e ne sono davvero felice", conclude Corsicato.

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