“Ben vengano le regole, in tempo di coronavirus, anche per la danza. Ma leggendo le ‘linee guida’ del Governo sembrano scritte da persone che ignorano completamente questo mondo. Servono sensibilità e competenze fortissime. La danza non è solo uso quotidiano del corpo. Va al di là. E’ un moto dell’anima. Complicatissimo confinarlo all’interno di rigorosi precetti”. Così all’Adnkronos Carla Fracci signora della danza italiana e il marito e regista Beppe Menegatti commentando le linee guida emanate della Conferenza Stato-Regioni per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative.
E spiegano ancora: “Forse sarebbe servito semplicemente chiedere consigli, suggerimenti a coloro che in questo settore vivono e lavorano. Non nascondiamolo la situazione è complicata, difficile, a volte sembra senza via d’uscita. Ma non possiamo continuare a paragonare i danzatori agli atleti, le classi quotidiane agli allenamenti. Dobbiamo, però, difenderci dal virus, magari come hanno già fatto in molti. Misurando la temperatura agli allievi prima di entrare a lezione, igienizzando i locali, se necessario fornendo certificati medici”.
E conclude il maestro Menegatti: “In tempo di quarantena ho letto, studiato, preparato un nuovo debutto a teatro. Dedicato a Bianca Ronzani, ballerina di origine magiara, bellissima, l’ultima amante del conte Cavour. ‘Affetti stabilissimi’ della danza e della politica. Loro avrebbero potuto, oggi, danzare insieme”.