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Danza, a Bolzano 2020 si balla 'per un solo spettatore'

14 giugno 2020 | 16.25
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Il direttore artistico Emanuele Masi lancia, dal 15 al 31 luglio, un'edizione singolare

Danza, a Bolzano 2020 si balla 'per un solo spettatore'

Con il titolo 'Eden– Danza per uno spettatore' Bolzano Danza 2020 si reinventa. Cancellato nella sua interezza il programma del 36° Festival pensato pre-pandemia di Coronavirus dal direttore artistico Emanuele Masi, la Fondazione Haydn presenta, in conformità con le vigenti misure sanitarie, un’edizione singolare e unica dal 15 al 31 luglio al Teatro Comunale di Bolzano.

"Nel corso degli anni il Festival Bolzano Danza si è distinto per la capacità di immergersi nei meandri del contemporaneo, nell’attualità, nel diffuso sentire sociale cittadino e globale - spiega una nota della storica manifestazione- La pandemia ha stravolto il presente e con esso il progetto pensato per la 36° edizione. Impensabile per la direzione artistica adattare o recuperare in parte un cartellone nato su tutt’altri presupposti".

"Il contesto sociale è cambiato- si legge ancora -e con esso un festival come Bolzano Danza che voglia vantarsi della sua contemporaneità. L’edizione 2020 non assomiglierà alle 35 che l’hanno preceduta e si configurerà come un atto simbolico e unico, una risposta progettuale del tutto nuova in linea con quanto stiamo vivendo. Un ripensamento del concetto di festival e di un luogo – il teatro – che è innanzitutto condivisione, non distanziamento".

“In un’ottica di responsabilità civile - spiega il direttore artistico Emanuele Masi - E come segno di presenza per il pubblico, gli artisti, i tecnici, i fornitori e per tutta la filiera, anche economica, del Festival, abbiamo elaborato un ambizioso progetto volto a condensare Bolzano Danza 2020 in un dialogo originale tra spettatore e interprete, grazie alla collaborazione con tre coreografi di fama internazionale.

"Consapevoli che il ritorno alla ‘normalità’, tanto agognata durante il lockdown, non sarebbe stata possibile per i limiti di sicurezza imposti - ha aggiunto- abbiamo cercato di trasformare questi limiti in propulsore. Ripartire dalla relazione, smarrita, tra spettatore e danzatore. Tra un solo spettatore alla volta e un solo danzatore alla volta. E ancor prima tra spettatore e teatro”.

Nell’enorme sala del Teatro Comunale uno spettatore in solitudine vedrà aprirsi il sipario su un interprete e una coreografia scelta tra le tre realizzate in esclusiva per Bolzano Danza 2020 dall’americana Carolyn Carlson (Eden of Carolyn), dal francese Rachid Ouramdane (Eden selon Rachid) e dall’italiano Michele Di Stefano (Eden secondo Michele). Istanti di profonda bellezza per 10 incisivi e carismatici interpreti (2 per Carlson, 6 per Di Stefano, 2 per Ouramdane) che si alterneranno sul palco lasciando allo spettatore la libertà di scegliere l’estetica che più gli corrisponde e di assecondare il desiderio di incontrare, nuovamente, la danza e il ‘proprio’ Teatro.

Dal 15 al 31 luglio, 'Eden - Danza per uno spettatore' sarà dunque un atto simbolico, iperbolico, coraggioso, distintivo. Un’esperienza intima, di riappropriazione della relazione tra spettatore e danzatore, 'one to one'. Trasformato in un giardino di riflessione e decompressione il Teatro Comunale sarà il luogo dell’avvicinamento tra due esseri viventi, sarà il luogo di un’esperienza. Un Eden - il meraviglioso giardino dove avvenne l’incontro tra i primi due esseri umani - dove ‘assaggiare’ una danza simbolica, luogo dal quale tutto può ricominciare o rompersi, come ricorda Stendhal: “L’Eden null’altro è se non una promessa di felicità o la nostalgia di un’origine perduta. Questa promessa e questa nostalgia danno voce a una mancanza, a un'assenza. Origine assoluta e luogo di frattura”.

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