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Da McCartney a Sheeran, star inglesi chiedono supporto per l'industria dei live

02 luglio 2020 | 16.08
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(Fotogramma)
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Paul McCartney, Liam Gallagher e Dua Lipa sono tra i 1.500 artisti che hanno firmato una lettera aperta in cui chiedono supporto per la scena musicale dal vivo del Regno Unito. Tra i firmatari della lettera, indirizzata al segretario di Stato per il digitale, la cultura, i media e lo sport, Oliver Dowden, ci sono anche Ed Sheeran, i Rolling Stones e i Coldplay. Nell'appello si sottolinea che l'industria musicale deve affrontare "insolvenze di massa", con concerti e festival che con tutta probabilità non torneranno fino al 2021. E che ci sono già stati "centinaia di licenziamenti".

"Senza una fine del distanziamento fisico in vista e senza sostegno finanziario da parte del governo, il futuro dei concerti e dei festival così come il destino delle centinaia di migliaia di persone che vi lavorano appaiono desolanti". Per questo gli artisti chiedono che siano indicate "tempistiche chiare" per la riapertura dei locali senza distanziamento sociale, nonché un sostegno finanziario e l'esenzione dell'Iva sulle vendite di biglietti. Eric Clapton, Beverley Knight, le Little Mix e Skepta sono tra le altre star ad aver aggiunto le loro firme alla campagna, intitolata 'Let the Music Play' ('Lascia che la musica suoni').

Dua Lipa ha spiegato la sua adesione all'iniziativa, dicendosi "orgogliosa" di essersi fatta strada attraverso piccoli club, teatri, arene e festival. "Ma la possibilità per altri artisti britannici emergenti di percorrere la stessa strada è in pericolo se l'industria non riceve il necessario sostegno del governo nel periodo che intercorre prima che tutti i vari luoghi, festival e promoter siano pronti e in grado di operare di nuovo". Gallagher, ex frontman degli Oasis, ha aggiunto: "Non ci sono concerti fantastici senza una squadra straordinaria dietro il palco".

Pronta è arrivata la replica di portavoce del Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport: "Il governo sta già fornendo un'assistenza finanziaria senza precedenti, di cui molte organizzazioni musicali e artisti hanno approfittato", ha detto parlando dei prestiti e del blocco dei licenziamenti. "Riconosciamo che questa pandemia ha creato grandi sfide per il settore e stiamo lavorando a stretto contatto con gli operatori della filiera per sviluppare una guida completa per spettacoli ed eventi affinché tornino al più presto", ha affermato.

I locali dove si fa musica sono chiusi da metà marzo e il governo non ha ancora fissato una data per il ritorno delle esibizioni dal vivo. Ma su Twitter, Dowden ha scritto che sta cercando di fornire all'industria musicale una "tabella di marcia chiara" e date certe per le riaperture. Ma, ha aggiunto, "ciò implica decisioni difficile sul futuro del distanziamento sociale, che sappiamo ha salvato molte vite".

Una ricerca condotta da Media Insight Consulting e pubblicata insieme alla lettera aperta indica che l'industria musicale britannica ha contribuito con 4,5 miliardi di sterline all'economia britannica nel 2019 e ha supportato 210.000 posti di lavoro, nelle diverse professioni coinvolte.

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