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Luigi Lo Cascio: "A Venezia emozionato da cultura che unisce"

05 settembre 2020 | 12.45
LETTURA: 1 minuti

dall’inviata Ilaria Floris

Cosa significa essere qui a Venezia in un’edizione come questa? “È emozionante. Ho trovato la cerimonia d’apertura commovente. E sono felicissimo di esserci perché ho assistito, e anch’io contribuisco essendoci in qualche modo, a qualche cosa di importante, cioè come ci si dovrebbe unire quando c’è una catastrofe ancora in corso, dove si spera che il peggio sia passato ma ancora c’è il prolungamento di quest’onda d’urto terribile”. A spiegare le emozioni di Venezia 77 all’Adnkronos è Luigi Lo Cascio che, al Lido come protagonista del film d’apertura ‘Lacci’ di Daniele Luchetti, racconta il significato della ‘ripartenza’ del cinema e dell’arte proprio da questa Mostra.

“Il desiderio di esserci, di rimanere, di insistere -sottolinea l’attore siciliano- perché si sa di essere dentro qualcosa di importante, di necessario, di insostituibile e insopprimibile. E questo l’abbiamo sperimentato davvero tutti”. Lo Cascio ricorda poi il periodo difficile del lockdown, evidenziando il valore ancora più profondo della cultura in un momento come quello. “Quello che abbiamo sperimentato in questi mesi è stato il constatare che, tolte le persone che non dovevano preoccuparsi della sussistenza o della malattia stessa, se non avessimo avuto i libri, i film, il parlare facendo rinascere in qualche modo il teatro, non saremmo sopravvissuti senza impazzire”.

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