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Venezia, Regina King: "La lotta per l’uguaglianza razziale non è finita"

07 settembre 2020 | 16.40
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La regista porta al Lido fuori concorso 'One Night in Miami': "Una lettera d'amore per chi ha lottato per i diritti civili dei neri"

Venezia, Regina King:

"Questo film è una lettera d’amore per gli uomini di colore in America". Regina King presenta alla Mostra del Cinema di Venezia fuori concorso 'One Night in Miami' in cui racconta l'incontro, all’indomani della sconfitta inferta da Cassius Clay nei confronti di Sonny Liston nel 1964, tra il giovane boxeur e gli amici Malcolm X, Sam Cooke e Jim Brown per decidere le sorti future della sua vita e, possibilmente, quelle della storia dei diritti civili. E le sommosse delle ultime settimane negli Usa finiscono naturalmente al centro dell'incontro stampa - via Zoom dagli States - con la regista (popolare anche come attrice sul piccolo schermo grazie alle sue interpretazioni nelle serie 'Southland' e 'American Crime') e i quattro interpreti Kingsley Ben-Adir, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr., Eli Goree, che danno il loro esplicito appoggio al movimento 'Black lives matter'.

"Avendo io stessa un figlio - dice la regista - ho ritenuto importante mostrare al mondo cosa significhi. È stata un’opportunità per mostrare queste icone prima di tutto come uomini e fratelli. Amici che possono parlare liberamente e dichiarare che il momento del cambiamento è ora. Questo messaggio incentrato sul cambiamento riecheggia ancora oggi a distanza di decenni. Purtroppo, la recente uccisione di George Floyd e Breonna Taylor ci ha mostrato che la lotta per l’uguaglianza razziale è lungi dall’essere arrivata a conclusione. Abbiamo più che mai bisogno l’uno dell’altro, dobbiamo alzare le nostre voci all’unisono così che non possano essere ignorate, e far sì che queste voci siano finalmente sentite".

"Il mio film è una lettera d'amore a queste persone. Sono fratelli che erano lì l'uno per l'altro, uomini che sono stati giudicati per il colore della loro pelle ", dice la regista. "Questa storia riflette una situazione molto attuale: le conversazioni di 50 anni fa sono le stesse che si fanno oggi. Spero che questo film possa avere un ruolo nel processo di cambiamento dei giorni nostri”, aggiunge. "Queste quattro icone - Cassius Clay, Malcolm X, Sam Cooke e Jim Brown - rappresentano una voce per tutte le donne e gli uomini di colore", scandisce.

"Come uomo di colore - sottolinea Aldis Hodge - ho queste conversazioni ogni giorno. Attraverso l'arte possiamo ispirare cambiamenti reali e aiutare le persone a capire come parlare della situazione attuale". “Come artista - gli fa eco Leslie Odom Jr. - penso che il tuo primo obiettivo debba essere fare qualcosa di cui essere orgoglioso. Spero che il pubblico possa portare le conversazioni del film nelle loro vite".

Kingsley Ben-Adir, che nel film è Malcom X, aggiunge: "Nella mia interpretazione ho cercato un equilibrio tra la figura pubblica di Malcom X e la sua vita privata. Abbiamo sempre visto questi uomini sotto i riflettori ma volevo far emergere la loro vulnerabilità”.

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