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Musica: i Beatles spiati dall’intelligence italiana

06 ottobre 2020 | 16.12
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Beatles al Parco dei Principi. L’hotel romano (nel quale era appena terminato  un summit dell'intelligence) in cui si fermarono tre notti
Beatles al Parco dei Principi. L’hotel romano (nel quale era appena terminato un summit dell'intelligence) in cui si fermarono tre notti

I Servizi di sicurezza italiani spiarono i Beatles. A rivelarlo, proprio a ridosso dell’ottantesimo anniversario della nascita di John Lennon (9 ottobre 1940) e 55 anni dopo la tournée italiana della band è Guido Crapanzano, classe 1938, numismatico di fama internazionale, con trascorsi illustri nella musica leggera. In un’intervista rilasciata al giornalista Rai, Michele Bovi, per la rivista web CoolMag (coolmag.it), Crapanzano racconta di quando fece da spalla al quartetto inglese.

"Quando i Beatles nel giugno del 1965 vennero in tournée in Italia, io con il mio complesso, ovvero 'Guidone e gli Amici', fummo scelti per aprire i concerti di Milano, Genova e Roma. Gli altri artisti-spalla erano Fausto Leali, Peppino Di Capri, i New Dada, Le Ombre e Angela. Risiedevamo tutti negli stessi alberghi ma soltanto a me era consentita una singolare familiarità con il quartetto di Liverpool e il loro management - sottolinea Crapanzano - perché ero l’unico a esprimermi correttamente in inglese. Mi collocavano sempre in una stanza accanto alla loro. Quando c’era bisogno di qualcosa (talvolta, non mi vergogno di confessarlo, persino una bottiglia di acqua minerale) bussavano, chiamavano me: insomma una sorta di valletto fidato. Le due occhiute guardie del corpo posizionate ininterrottamente davanti alla porta della loro camera facevano passare solo Mister Guidone".

E qui Crapanzano per la prima volta riferisce un dettaglio significativo: "Poco prima dell’arrivo dei Beatles fui avvicinato da una persona che mi venne presentata dal responsabile della sicurezza del Velodromo Vigorelli: disse che era un giornalista, ma il modo di comportarsi e le domande che mi fece, mi indussero a pensare piuttosto a un uomo degli apparati di informazione e sicurezza. Non voleva un’intervista, ma soltanto ragguagli sull’ambiente italiano dei musicisti e segnatamente sui quattro artisti inglesi: la preoccupazione maggiore mi sembrò fosse riferita all’uso di stupefacenti. Fui felice di testimoniargli a fine tournée che l’unica droga di cui John, Paul, George e Ringo dimostravano di fare ampio uso era la musica". I Beatles si esibirono in Italia dal 24 al 28 giugno del 1965 tra il Velodromo Vigorelli di Milano, il Palasport di Genova e il cinema-teatro Adriano di Roma – ricorda l’articolo di CoolMag - Nella capitale la band e gli accompagnatori si fermarono tre notti, alloggiando all’Hotel Parco dei Principi, struttura all’epoca di assoluto gradimento per i servizi segreti. Soltanto un mese prima nello stesso albergo l’Istituto di Studi Militari Alberto Pollio aveva organizzato il convegno sulla guerra rivoluzionaria, un summit dell’intelligence passato alla storia.

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